289.000 dollari: ecco quanto costano alle aziende i programmi usati dai dipendenti all’insaputa degli amministratori IT.
L’insieme di software per l’instant messaging, come Skype, MSN Messenger e gli altri innumerevoli programmi peer-to-peer, sono conosciuti anche come “Greynet“, a sottolineare l’evasività di questi strumenti, che riescono facilmente ad aggirare le misure di sicurezza impostate dagli IT manager.
Alcune discussioni nate sul nostro blog avevano già evidenziato i problemi che questi software possono causare, proponendo anche Alcune strategie di sicurezza per la messaggistica istantanea da adottare in termini di sicurezza.
La ricerca pubblicata oggi da FaceTime ha dipinto però un quadro della situazione molto più preoccupante. Analizzando oltre 700 aziende negli USA e nel Regno Unito, lo studio ha restituito un risultato inequivocabile: rispetto all’anno scorso la spesa sostenuta dalle aziende per riparare i PC danneggiati dalle Greynet è raddoppiato, passando da 130.000 a 289.000 dollari.
Gli IT Manager intervistati hanno denunciato una media di 60 incidenti al mese che richiedono ognuno circa 10 ore per la riparazione del PC. In cima alla lista dei pericoli ci sono le applicazioni di instant messaging, che il 40% degli amministratori considera un “serio rischio”.
La soluzione? Il 55% degli intervistati ha ricevuto ordini dall’alto per applicare policy di sicurezza indirizzate al monitoraggio dell’attività dei dipendenti, ma nel 45% dei casi non è stato possibile metterle in pratica a causa delle restrizioni legali.
Che il problema sia soprattutto di natura culturale è fuori di dubbio, e a dimostrarlo ci sono i dati: il 38% dei dipendenti è convinto di avere il diritto di scaricare ogni tipo di software di cui ha bisogno, indipendentemente dalle regole imposte dagli amministratori.