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Per McAfee 7 aree minacciano gli smartphone

di Marianna Di Iorio

20 Settembre 2007 15:30

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Secondo uno studio di McAfee, gli smartphone che si basano sul sistema operativo Windows Mobile possono essere sottoposti ad attacchi da parte degli hacker

Gli smartphone che si basano sul sistema operativo Microsoft Windows Mobile possono essere sottoposti ad attacco da parte degli hacker.

Il team di studiosi di McAfee Avert Labs hanno, infatti, esaminato in che modo le minacce riescono a compromettere l’uso dei contenuti dei dispositivi mobili.

Nello studio “Mobile Malware: Threats and Prevention”, i ricercatori sono riusciti a catalogare i sette punti deboli degli smartphone.

In particolare, dunque, le più grandi minacce ai telefoni mobili possono essere suddivise in sette aree distinte. Tra queste, entra in gioco sicuramente la funzione dei messaggi di testo: questa funzionalità potrebbe essere usata da virus o altri malware per rubare informazioni private e potenzialmente irrompere nella vita privata e lavorativa.

Un’altra area è quella della lista dei contatti, una delle funzioni più importanti di uno smartphone dove sono inserite informazioni vitali per un’azienda. In questo caso, il malware potrebbe rubare un contatto dalla lista e inviare a quel numero un messaggio contenente un virus.

La terza area a rischio è quella relativa ai video, dove la protezione connessa a video e foto è molto semplice da superare: il malware potrebbe cercare tutte le immagini e i file contenuti nello smartphone per spedirli a terze – parti infette, attraverso la rete wireless.

Le altre aree riguardano, infine, le trascrizioni, lo storico delle chiamate, la documentazione e il buffer overflow.

Come sostiene Jeff Green, senior vice president degli Avert Labs e del product development di McAfee, «portare con sé uno smartphone è come avere un piccolo computer in tasca. Ma tutto questo ha un prezzo. Questi smartphone sono esposti alle minacce alla sicurezza, né più né meno come i laptop e i PC».

Inoltre, l’autore del white paper in cui è riportato lo studio, Zhu Cheng, ritiene che «in questo momento ci troviamo nelle fasi iniziali di quella che probabilmente diverrà una tendenza di vecchia data. Non dobbiamo abbassare la guardia. È importante abituarsi alla cautela utilizzando gli smartphone».

Ad ogni modo, avvertono i ricercatori, non ci sono ancora le basi per un immediato allarme. Attualmente il malware mobile non è in grado di provocare danni irreparabili.