Furto di dati sensibili di clienti, fughe di informazioni riservate interne all’azienda: il settore dei cyber-crimini che vedono vittime le imprese è in continua ascesa, e ha ormai superato un valore di 105 miliardi di dollari.
Più del giro d’affari della droga: l’ha dichiarato il CEO di McAfee, David DeWalt. Un vero e proprio crimine organizzato: «Abbiamo visto nell’ultimo periodo un significativo numero di minacce emergenti da gruppi sempre più complessi, in grado di attaccare compagnie di tutto il mondo».
Colpa delle aziende stesse, che sottostimano i rischi a cui vanno incontro per via delle perdite di dati, ma colpa anche delle organizzazioni governative: «È incredibile quanto bassa sia la consapevolezza dei pericoli in Rete – ha dichiarato DeWalt – Una rapina in un supermercato causa una pena maggiore del furto di milioni di dati on-line».
A mancare sono soprattutto gli strumenti per un rintracciamento efficace dei cyber-criminali, attualmente molto difficili da accusare e arrestare.
Nel frattempo i maggiori operatori nella sicurezza in Rete stanno cominciando a pensare delle contromosse. Partendo proprio dall’interno, per proteggere anche quei dati che rischiano di venir “rubati” per l’azione – incauta o meno – degli stessi dipendenti d’azienda.