Sony risponde alle accuse lanciate da F-Secure. Alcuni giorni fa, infatti, la società finlandese aveva accusato Sony di aver distribuito sul mercato un dispositivo USB fingerprint in grado di rendere vulnerabili i PC.
In pratica, il dispositivo è finito sotto accusa con la colpa di aver creato directory e file nascosti vulnerabili ad attacchi informatici.
In un primo momento Sony non aveva rilasciato alcun commento. Ora, invece, la società sta cercando in tutti i modi di risolvere la situazione.
In particolare, l’azienda giapponese fa ricadere le accuse sulla società di Taiwan FineArt Technology, responsabile della creazione del software incriminato. Inoltre, intende condurre un’indagine interna, supportata dalla stessa F-Secure, con l’obiettivo di risolvere il problema entro metà settembre. Probabilmente, questa volta, senza rivolgersi a terze parti.
Un portavoce di Sony, in riferimento all’ultima vulnerabilità scoperta, ha dichiarato che è stato venduto un numero relativamente piccolo di questi modelli e che nessun cliente ha, al momento, riportato problemi.
Come andrà a finire è difficile prevederlo. Quel che è certo è che Sony ha deciso di ritirare dalle vendite alcuni modelli MicroVault (USM-128C, USM-256F e USM-512FL).