PMI e nuove tecnologie: il valore dei dati

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 23 Maggio 2016
Aggiornato 19 Luglio 2016 09:33

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Le PMI italiane in grado di gestire i Big Data si rivelano quelle con maggiore potenziale di crescita, sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.

In uno scenario dominato dai Big Data, la crescita e la competitività delle PMI italiane passa inevitabilmente per la loro capacità di gestire e sfruttare gli sviluppi tecnologici e il grande patrimonio informativo che essi racchiudono, come dimostra una recente ricerca Microsoft-Ipsos Mori “PMI e nuove tecnologie: il valore dei dati”.

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Nel dettaglio, le piccole e medie imprese in grado di gestire il patrimonio informativo sono quelle con il maggior potenziale di crescita, sono 2 volte più ottimiste sulle prospettive di sviluppo (nel 46% dei casi, contro il 25% di quelle che non si fanno carico della gestione strategica dei dati) e il 73% ha migliorato la propria capacità di innovare grazie alla tecnologia.

In generale, secondo quanto emerso dall’analisi, le PMI italiane sono attente ai dati:

  • il 66% dichiara di avere competenze e strumenti per gestire le informazioni di business;
  • il 60% dei Business Decision Maker delle PMI italiane crede che i dipendenti della propria azienda siano attrezzati per gestire dati e insight che emergono dai vari reparti;
  • il 66% dei dipendenti dichiara di essere in grado di accedere in modo immediato alle informazioni e agli insight di business per rispondere alle esigenze dei clienti;
  • il 62% dei dipendenti afferma che le informazioni siano facilmente disponibili per aiutarli a identificare e cogliere nuove opportunità;
  • il 60% dei decisori aziendali reputa gli analytics una priorità per individuare prospect;
  • il 50% ha intenzione di investire in data analytics, puntando su tool che spazino dalle misurazioni real-time al consolidamento dei dati trasversali a più reparti;
  • il 60% ritiene la data security una priorità nell’ambito della strategia IT aziendale;
  • anche l’Internet of Things viene citato come una prospettiva di investimento.

Secondo la ricerca le PMI che più probabilmente traineranno la crescita economica del Paese nel prossimo futuro sono quelle dotate di competenze e tecnologie utili per estrapolare insight strategici dal patrimonio informativo aziendale. Competenze che più probabilmente porteranno al lancio di nuovi prodotti o servizi (46% rispetto a 17%) e a strategie di internazionalizzazione (43% contro il 17%).

La ricerca Microsoft-Ipsos Mori ha delineato tre scenari tipici dell’utilizzo dei dati da parte delle PMI con competenze e tecnologie per la loro gestione:

  1. relazioni con i clienti: il 65% delle imprese ritiene di essere in grado di entrare in contatto con nuovi clienti e guadagnare nuove opportunità di business, contro il 25% di quelle che non gestiscono i dati, il 66% si considerano più abilitate a consolidare la relazione con i clienti esistenti, contro il 42% delle altre, i dipendenti si dichiarano più capaci di restare in relazione con i clienti e di migliorarne il grado di fidelizzazione (64% contro il 33%);
  2. competenze professionali: il 56% delle PMI dotate di competenze e strumenti per la gestione dei dati utilizzano e beneficiano della tecnologia per supportare la produttività del team di vendita, contro il 17% di quelle che non fanno leva sui dati. Anche secondo la percezione dei dipendenti (74% VS 25%) la tecnologia ha migliorato le competenze interne;
  3. innovazione, crescita e competitività: il 58% dei dipendenti che si dimostrano maggiormente positivi sulle possibilità di crescita del business sono quelli che utilizzano per primi nuovi strumenti tecnologici in azienda, mentre solo il 26% di coloro che si aspettano un peggioramento del business si definiscono “pionieri”. Nelle PMI in cui la spesa IT e l’attenzione alle nuove tecnologie è scarsa c’è meno confidenza e competenza nella gestione dei dati, mentre nelle aziende in cui gli investimenti IT sono adeguati i dipendenti sono con maggiore probabilità in grado di gestire i dati (49% rispetto a un minimo 8% che non si considera comunque capace di sfruttare i dati). Il 73% di coloro che gestiscono i dati credono che la tecnologia abbia migliorato la propria capacità di innovare, contro il 42% di coloro che non sfruttano i dati a proprio vantaggio. La gestione dei dati aiuta inoltre a sfruttare nuove opportunità di business (75% VS 33%).

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Il tutto va inserito in un contesto nel quale si stima che il mercato globale della BI e degli analytics raggiungerà nel 2016 i 16,9 miliardi di Dollari (+5,2%, secondo le stime Gartner).

Infografica_Ricerca Microsoft-Ipsos Mori 2016_PMI e nuove tecnol

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