È finito il tempo dei worm, i virus informatici in grado di cammuffarsi da normali documenti e di diffondersi automaticamente via posta elettronica a tutti i nostri contatti presenti in rubrica? Pare di sì, o per lo meno il loro utilizzo si è fortemente rallentato nel corso di quest’anno.
Fortinet, azienda impegnata nel settore dello Unified Threat Management (la gestione unificata di tutte le minacce informatiche), parla infatti di una riduzione nella diffusione di questo tipo di virus pari al 5% per ogni mese, a partire dall’inizio del 2007. Una cifra significativa, messa in confronto ad altre forme di attacchi informatici come spyware ed exploit la cui presenza continua a restare abbastanza stabile e usati principalmente per carpire dati sensibili quali quelli bancari e anagrafici come il codice fiscale o indirizzi di casa e simili.
Il pericolo rappresentato dai worm è sostanzialmente la loro capacità di installarsi all’interno del computer della vittima e di diffondersi sfruttando la sua rubrica indirizzi: il virus invia e-mail a tutti i contatti della vittima, aggiungendo una copia di se stesso alla missiva che – se attivata – si inserisce nel nuovo pc e ricomincia il ciclo.
I danni principali sono un improvviso aumento nel consumo di banda che può mettere ko Internet e reti aziendali, ma il rischio è anche una possibile perdita o furto di dati. Tuttavia, gli attuali software di sicurezza informatica hanno ormai adottato tattiche aggressive per contrastarli, e gli utenti stessi sono più smaliziati: per i worm, così, diventa più difficile essere efficaci.
I pirati informatici hanno per questo motivo preferito dirottare la loro attenzione su nuovi tipi di attacchi, differenti dalla spedizione in massa di e-mail a più persone possibili. Ora sembrano essersi concentrati piuttosto sull’invio mirato a figure chiave di aziende e imprese, per massimizzare i profitti dall’utilizzo di queste tecniche. Un trend che sembra destinato a continuare.