Nel più grande aggiornamento del suo portafoglio di quest’anni, IBM ha presentato oltre 55 tecnologie server e storage nuove e perfezionate: l’obiettivo è aiutare le imprese ad acquisire velocemente dati, aumentare le capacità IT ed erogare nuovi servizi con rapidità. Le nuove offerte sono la risposta concreta ai temi chiave dell’ICT, dai Big Data al Cloud Computing e alla Business Analytics: nel dettaglio, l’azione di IBM si concentra sulla piattaforma Power Systems, punto di riferimento per il mercato italiano, e Storwize V7000, che integra hardware e software avanzati per aiutare a gestire in modo semplice e coerente risorse eterogenee.
L’evento è servito anche per fare il punto sull’andamento e sulla strategia di IBM nell’area dell’hardware e sul ruolo sempre più strategico dei partner sul mercato italiano.
Dal palco di SMAU Milano 2011, Enrico Cereda, Vice president Systems & Technology Group, è entrato subito nel vivo della questione, ricordando come l’IT rappresenti, soprattutto per le Pmi italiane, un’irrinunciabile leva di cambiamento, mostrando al tempo stesso sfide e opportunità. La sfida attuale è soddisfare la richiesta di nuovi servizi, con investimenti mirati in aree strategiche come Cloud e storage remoto.
IBM si propone come guida di tutte quelle aziende che vogliono essere protagoniste in questa fase transitoria verso tali aree strategiche, forte dei pilastri su cui si fonda la propria realtà di successo: leadership tecnologica, investimenti in aree chiave per la crescita, e una sempre più ampia base di clienti e partner.
Come ricordato da Cereda, IBM ha sempre sostenuto importanti investimenti nell’innovazione tecnologica, soprattutto nel mondo dell’hardware, per confermare la propria leadership, in particolare per le soluzioni Unix dove è un leader pressoché incontrastato. Tre sono nel dettaglio i campi d’azione: oltre tre miliardi di dollari ogni anno nella ricerca e sviluppo per hardware design e software di sistema; quasi 6.000 brevetti ottenuti nel 2010, da 18 leader negli USA in questo ambito; acquisizioni strategiche tra cui Storwize/Blade Networks Technologies per migliorare l’efficienza nella gestione dei dati e nel networking. Questo ha portato, come anticipato pocanzi, a dominare il mondo Unix con una market share “bulgara” del 46,6%, ma anche ad ampliare il parco clienti nel mondo server e storage, forte di migliaia di migrazioni da piattaforme concorrenti. Da questo ultimo punto di vista IBM fa leva su un fattore chiave per convincere a migrare sulle proprie soluzioni: un’ampia scelta di architetture per ogni esigenza, dal semplice storage alle sempre più diffuse cloud ibride passando per la virtualizzazione, aiutando a ottimizzare i costi nei confronti di carichi di lavoro e performance sempre crescenti. Questo aspetto rappresenta un’ulteriore importante sfida come ricordato da Cereda.
La trasformazione interna di IBM rientra in quello che oggi si definisce Smart Computing: un’infrastruttura IT progettata per i dati, ottimizzata per i task e gestita sul Cloud. Il consolidamento e la virtualizzazione di oltre 3.900 server in 30 mainframe di classe System Z ha portato a un risparmio energetico di circa l’80%, con una riduzione di spazio occupato dell’85% è anche un’importante risposta alle moderne esigenze del green computing, per un minor impatto sull’ambiente.
A fare il punto sulle soluzioni IBM per i temi strategici dell’ICT – Big Data, Cloud Computing e Business Analytics – a SMAU Milano 2011 è stato Alberto De Angelis, manager of Power Systems IBM Italy.
I Power Systems sono diventati un punto di riferimento per le aziende, un sicuro sistema a valore: permettono scelte oculate con orizzonti temporali di 1-3 anni per vari aspetti, tra cui il risparmio energetico, i costi operativi e amministrativi. Il fondamento dei sistemi Power è la virtualizzazione, da sempre ottimizzata per i singoli workload. Inoltre la totale integrazione tra CPU e design porta a un importante vantaggio, permettendo di integrare al meglio la virtualizzazione, riducendo la responsabilità a carico del cliente che altrimenti ne alzerebbe i costi e la complessità.
Giovanni Calvio, manager of Storage Platform IBM Italia, invece ha introdotto quella che è la nuova soluzione midrange per il mondo storage: Storwize V7000 che, entrando nel mondo Unified, punta a rendere efficiente e semplice la gestione dei dati relativi a diversi carichi applicativi. Prevede il movimento automatico dei file, basato sulle policy aziendali, verso il tipo di unità desiderato, e l’utilizzo di un’interfaccia utente grafica unificata e di alto livello per l’amministrazione.
Cloud Computing
Ma l’argomento caldo del momento è il Cloud Computing, settore dove le soluzioni di infrastruttura IBM puntano ad accelerare la realizzazione dei progetti per una distribuzione rapida e flessibile dei servizi ad alto valore. Per questo motivo è nato IBM Starter Kit for Cloud: parte della soluzione IBM SmartCloud Entry, offre gli elementi di base per creare cloud privati su server IBM System x e Power Systems virtualizzati.
La soluzione prevede l’inizializzazione e l’amministrazione semplificate per gli ambienti cloud su sistemi Power e x86, la standardizzazione di macchine virtuali e il miglioramento della produttività operativa, con un’interfaccia self-service, facile da usare. Le organizzazioni hanno inoltre la possibilità di scalare in modo facile e veloce a soluzioni cloud più avanzate, di pari passo con l’aumento delle esigenze e dei carichi di lavoro aziendali.
La vera novità è però IBM Active Cloud Engine, tecnologia proprietaria che porta a una gestione e a una scalabilità più efficiente dei file system, spostando i file dove e quando è necessario. Inoltre offre alle aziende un rapido accesso a miliardi di file e migliora nettamente la gestione e l’efficienza dello storage su cloud, con un’ottimizzazione per quelli di piccole dimensione sui nuovi sistemi Storwize V7000 Unified.