La virtualizzazione: benefici per una PMI

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 16 Ottobre 2013
Aggiornato 6 Novembre 2013 15:22

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Cosa è la virtualizzazione e quali benefici può portare all'infrastruttura informatica di una piccola e media impresa.

Software e strumenti orientati alla virtualizzazione sono strumenti che possono portare a benefici tangibili alle PMI, soprattutto per la semplificazione e ottimizzazione del comparto IT.  Ogni azienda IT deve confrontarsi con la necessità di offrire ai propri dipendenti e al mondo esterno una moltitudine di servizi informatici. Fino a qualche tempo fa l’andamento generale era di istallare ogni servizio o applicativo su una macchina server differente. Tuttavia col passare del tempo i progressi tecnologici hanno reso i componenti hardware così potenti da superare le reali necessità di utilizzo. Per questa ragione si era arrivati ad un punto in cui, da una parte, le macchine offrivano un hardware molto performante mentre, dall’altra, le applicazioni ne utilizzavano solamente una piccola percentuale.

Virtualizzazione: cos’è

In questo ambito nasce il concetto di virtualizzazione che in sostanza consiste nel sovrapporre al livello fisico un cosiddetto strato di virtualizzazione che permette l’accesso concorrente alle risorse da parte delle macchine virtuali. In altre parole attraverso un’interfaccia le risorse della macchina fisica vengono offerte allo strato di virtualizzazione, che si occupa di gestirle in modo concorrente a favore delle macchine virtuali che si trovano in esecuzione in quel momento. Si evince quindi che il concetto di virtualizzazione estende il più generico concetto di astrazione e che, per quanto detto sinora, è aperto ad una serie infinita di applicazioni. Gli esempi più classici di utilizzo sono quello personale o di testing e quello aziendale di “server consolidation”. Nel primo caso la virtualizzazione viene impiegata dal singolo individuo o da un piccolo team di tester per effettuare delle prove senza rischiare di danneggiare il sistema operativo installato sulla macchina fisica, o quando si vogliono provare particolari configurazioni che potrebbero mandare in crash la macchina reale, oppure quando è necessario avere più macchine virtuali per tenere un punto di ripristino di quanto fatto fino a quel momento. Nei casi più complessi si potrebbero voler fare interagire tra loro le macchine virtuali per sperimentare i servizi in rete o più semplicemente, a livello personale, si potrebbe volere una macchina virtuale semplicemente per provare un sistema operativo differente senza installarlo realmente sul proprio personal computer. Nel secondo caso, che poi risulta quello che esamineremo in modo più approfondito, invece, la virtualizzazione viene utilizzata principalmente per tenere sotto controllo il numero di server aziendali abbattendo così i relativi costi di acquisto, manutenzione e gestione degli stessi. Recenti studi hanno dimostrato che la virtualizzazione sta diventando un trend sempre crescente proprio per la grande quantità di server sottoutilizzati e per il grande vantaggio che si ottiene una volta introdotto il processo di virtualizzazione.

Paravirtualizzazione

Prima di continuare con l’illustrazione dei benefici che si possono ottenere configurando più servizi su una singola macchina fisica, è opportuno introdurre un concetto relativamente recente e legato a doppio filo con quanto sinora detto: la paravirtualizzazione. La paravirtualizzazione è una tecnica di virtualizzazione che agisce direttamente sull’hardware riducendo quindi l’overhead generato dall’emulazione. Il software di paravirtualizzazione prende quindi il ruolo di hypervisor denominato di primo tipo, ovvero un monitor che consente al sistema operativo ospite di girare direttamente al secondo livello sopra l’hardware. Nella virtualizzazione classica, invece, l’hypervisor è definito di secondo tipo, ovvero il software di virtualizzazione gira come un’applicazione nell’ambiente del sistema operativo e quindi al terzo livello sopra l’hardware. A titolo esemplificativo diciamo che esempi di software di paravirtualizzazione sono XEN e VMware ESX Server, mentre esempi di virtualizzazione più classica sono VMware Server e Microsoft Virtual Server. Con la paravirtualizzazione si hanno quindi notevoli miglioramenti a livello di performance, a scapito però di qualche rischio per quanto riguarda possibili failure del sistema. In un ambiente paravirtualizzato il crash di un sistema operativo ospitato potrebbe portare al crash di tutti i sistemi virtualizzati. Inoltre, per un corretto funzionamento, i sistemi operativi coinvolti devono eseguire un porting prima di essere istallati sulla macchina virtuale. In ogni caso, al di là delle differenti performance nel caso di virtualizzazione o paravirtualizzazione, esistono dei benefici comuni che devono essere tenuti in considerazione quando il numero dei servizi cresce ed è necessario avere una nuova macchina, reale o astratta, sul quale installarli.

Risparmi

Partiamo dalla considerazione più semplice. Avere meno macchine fisiche significa risparmiare, oltre che sull’acquisto, anche sulle spese di mantenimento come quelle relative all’energia elettrica e al raffreddamento. Tra l’altro, soprattutto per certe realtà aziendali, non va trascurato anche il notevole risparmio di spazio.

Produttività e ROI

Inoltre, dal punto di vista della forza lavoro, possiamo evidenziare un incremento produttività dovuto alla gestione centralizzata delle macchine attraverso un’unica interfaccia di amministrazione. Quanto detto sinora rappresenta sicuramente un notevole miglioramento, ma non basta a giustificare completamente un così crescente interesse verso questo tipo di soluzione. Come è ovvio, infatti, le migliorie apportate influenzano anche il livello funzionale del parco server di una azienda e incidono, con un ritorno economico non indifferente, sulla gestione dei servizi e delle applicazioni offerte.

Deploy, backup e recovery

In questo senso notiamo in primo luogo un deploy rapido, ovvero un tempo di rilascio del servizio decisamente ridotto rispetto a quello che si avrebbe dovendo istallare e configurare una macchina fisica. Tale tempo si riduce ulteriormente se consideriamo la possibilità, offerta dalla maggior parte delle soluzioni di virtualizzazione, di utilizzare dei “sistemi template” per la rapida messa in opera di servizi. In pratica istallare una macchina risulta semplice come fare un copia-incolla. In maniera analoga possiamo utilizzare la stessa potenzialità per effettuare in modo molto rapido backup completi e le relative operazione di recovery.

Agility

Questa ed altre caratteristiche evidenziano un altro aspetto della virtualizzazione noto come Agility. Tutto il sistema ne trae beneficio in quanto sarà possibile per l’amministratore variare velocemente la quantità di risorse dedicate ad uno specifico servizio, ad esempio garantendogli un maggior apporto di memoria nel periodo di carico più elevato. È importante sottolineare che questa tecnica potrebbe essere impiegata anche se parlassimo di macchine reali, ma in questo caso la procedura richiederebbe uno sforzo ed un rischio decisamente maggiore. Inoltre grazie all’acquisizione di questa caratteristica di agilità, risulta possibile per le aziende testare un servizio in modo rapido oppure fornirlo per un tempo limitato, anche solo per pochi giorni.

Scalabilità

La virtualizzazione garantisce, rispetto alla macchina reale, una maggiore scalabilità e contemporaneamente una cooperazione ottimizzata con altri componenti di rete, come ad esempio sistemi di storage condiviso. Infine, nella maggior parte dei casi, opportuni tool rendono la migrazione dal sistema fisico a quello virtuale molto semplice guidando gli utenti e gli amministratori in tutti i passi della migrazione.

Aspetti economici

Il trend positivo ottenuto dalla virtualizzazione è stato guidato proprio dal duplice vantaggio che si ottiene utilizzando questa tecnologia: quello funzionale e quello economico. Per quanto riguarda quest’ultimo, il costo primario di acquisto del software di virtualizzazione (nel caso non si opti per una soluzione hardware) non supera le poche centinaia di euro e il tempo impiegato per il recupero del capitale investito è veramente molto limitato ed oltretutto diventa quasi irrisorio nel caso le aziende offrano od abbiano intenzione di offrire un numero elevato di servizi.

Aspetti funzionali

Tra l’altro la virtualizzazione scioglie anche un’altra delle perplessità che maggiormente preoccupa un azienda, ovvero il tempo e lo sforzo necessario per quella che possiamo chiamare una migrazione da reale a virtuale. Sicuramente il processo richiede attenzione ed un accurato studio preliminare per scegliere in modo corretto su quali macchine migrare quali servizi, ma allo stesso tempo non è assolutamente complesso e nella maggioranza dei casi è facilitato da un comodo percorso guidato. Inoltre, come ulteriore garanzia di effettiva validità, gli ambienti di sviluppo sia software che di sistemi hardware e gli ambienti accademici hanno grandi aspettative sulla virtualizzazione e per il momento la indicano come unica strada verso il futuro. Le aziende potranno quindi, molto probabilmente, avere un supporto nel tempo, senza il timore che l’avvento di altre tecnologie possa gettare al vento il denaro speso, rendendo vani gli investimenti per questa innovazione.