Wi-Fi libero come opportunità per sviluppare servizi innovativi a supporto del business. Comincia a farsi strada questa consapevolezza, dopo la liberalizzazione prevista dal Decreto Fare: esercenti e hotel non saranno più tenuti a obblighi burocratici e normativi per offrire il Wi-Fi ai clienti.
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Ma è solo una delle novità che le aziende dovrebbero approfondire, visto che è la piattaforma su cui costruire business e non l’obiettivo finale: è stato il tema del convegno organizzato da Trentino Network-Provincia di Trento e dall’operatore Futur3, che ha illuminato una discussione germinale tra gli addetti ai lavori come Roberto Sambuco, capo dipartimento Comunicazioni al Ministero allo Sviluppo Economico, Stefano Quintarelli (tra i massimi esperti di Internet e parlamentare di Scelta Civica) e Antonio Preto (commissario AgCom): il Decreto Fare ha chiarito la non necessità di identificare e tracciare (“logging”) gli utenti Wi-Fi né i loro dispositivi, per tutti quei soggetti per i quali l’offerta di questo servizio non è “attività commerciale prevalente”. Ma adesso non possiamo fermarci qui.
E’ senz’altro comodo per un negozio, ristorante, bar o hotel non essere obbligato ad adempiere a obblighi burocratici o tecnici per il Wi-Fi (=>i dettagli della norma); ma non significa che gli convenga fornire semplice accesso a Internet. Il solo vantaggio sarebbe attirare clienti e magari fidelizzarli. “Ma è un vantaggio destinato a durare poco. Finirà non appena tutti gli esercenti dello stesso tipo cominceranno a offrire internet Wi-Fi, destinato a diventare una commodity”, ci spiega Andrea Rangone, del Politecnico di Milano.
Ecco quindi che l’imprenditore deve fare un passo in più. Rivestire di servizi e marketing il proprio Wi-Fi. Siamo ancora agli inizi di un fenomeno, ma credo che siano due le innovazioni che vale la pena provare: il marketing di prossimità e i servizi di pagamento via Wi-Fi. Per esempio l’esercente può mostrare ai propri utenti (e clienti) una pagina di accesso che diventi un punto di contatto e relazione con loro.
Può usarla per offrire coupon, mostrare le promozioni, indicare i nuovi prodotti disponibili, promuovere il proprio sito o app, annunciare eventi che si terranno in quel luogo (un concerto, una inaugurazione…), proporre una registrazione (non obbligatoria) per avere offerte e consigli personalizzati (alcuni clienti di Futur3 fanno già queste cose, ma per ora sono perlopiù aziende medie e grandi).
Il Wi-Fi può dare inoltre una connessione a supporto di pagamenti fai da te ed elettronici. L’utente, una volta entrato nella rete dell’esercente, può essere condotto a pagare via carta di credito direttamente sul proprio dispositivo usato per navigare. Per tutte queste cose, è necessario continuare a identificare gli utenti (magari con autenticazione via SIM, come già si fa) e gestire i log di traffico (affidandosi a un operatore specializzato in questi servizi).
Non essere obbligati a farlo è certo un vantaggio: l’esercente ora può scegliere di farlo per sviluppare il proprio business con gli strumenti del digitale. Bisognerà vedere se le PMI sapranno cogliere l’opportunità e almeno tentare qualche sperimentazione dal costo risibile. O se lasceranno anche questa innovazione nelle mani di aziende più grandi.