L’Internet of Everything è alle porte: così Cisco identifica il nuovo scenario tecnologico in cui prevarrà l’interconnessione di persone, processi, dati e oggetti. Si passa in sostanza dall’Internet delle cose (IoT –Internet of Things) a un panorama in cui internet è in ogni cosa: le informazioni diventano azioni.
Quali sono i vantaggi secondo Cisco? Nuove possibilità che si aprono, esperienze più ricche e opportunità economiche per aziende e persone.
È l’evoluzione tecnologica il fulcro di questo trend inarrestabile, come ha ricordato Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia. “Per il nostro paese, si tratta abbracciare il futuro, nonostante le difficoltà e la relativa arretratezza tecnologica e infrastrutturale; come evidenziano i nostri studi internazionali sul valore dell’Internet of Everything, chi adotterà con prontezza questo modello tecnologico e culturale potrebbe ricavare subito, già alla fine di quest’anno, importanti guadagni economici e competitivi”.
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Impatto economico
Per comprendere la portata delle opportunità aperte dal crescente livello di connessione nel mondo, Cisco ha condotto un’analisi sul potenziale impatto economico dell’IoE.
L’analisi indica a livello mondiale un “value at stake” economico di 14.400 miliardi di dollari per il solo settore privato nei prossimi dieci anni, dato dalla combinazione del nuovo valore economico netto conseguente all’Internet of Everything, e di quello che migrerà da aziende e settori che resteranno indietro verso quelli che sfrutteranno le innovazioni in arrivo.
Basandosi su tale analisi, la possibilità di aumentare i profitti corporate su scala globale raggiunge il 21% aggregato, per i prossimi 10 anni. E senza neppure considerare gli enormi vantaggi sociali per cittadini, comunità e Paesi in termini di miglioramento della qualità della vita.
Il ruolo della Rete
Per arrivare allo scenario attuale ci sono voluti almeno vent’anni. L’IoT ha permesso di connettere alla Rete oggetti che non avevamo mai preso in considerazione prima: 12 miliardi di dispositivi nel 2012, con una previsione di 15 miliardi nel 2015 e ben 40 miliardi nel 2020.
Quello che per Cisco ha cambiato le carte in tavola, aprendo di fatto le porte all’era dell’IoE (Internet of Everything) è l’evoluzione funzionale e dell’intelligenza della Rete, offrendo agli oggetti, e di conseguenza agli utenti che interagiscono con e tramite essi, la capacità di riconoscere e agire in base al contesto, una maggiore potenza di calcolo, per finire con la capacità di procurarsi in modo autonomo l’energia necessaria al funzionamento.
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Lo scenario prospettato ha “un non so che” di fantascientifico: le persone possono diventare nodi della Rete, comunicando dati e informazioni attraverso sensori e altre forme.
Un fattore secondario, ma comunque rilevante, è il valore delle nuove connessioni che si verranno a creare, determinato da processi capaci di assicurare il giusto instradamento alle informazioni corrette, nel momento esatto e nel modo più appropriato, sempre rispettando la privacy e in sicurezza.
Prime applicazioni
Tutto ciò passa per oggetti fisici – sensori, device personali e aziendali – che produrranno un flusso di dati non solo più ricco ma anche funzionale al contesto. Un esempio pratico: i sensori installati sulle strade, capaci di comunicare lo stato del traffico o la disponibilità di parcheggi in una data area, generando informazioni utili a chi sta viaggiando e, nel caso di problemi al manto stradale o ai semafori, anche a chi si occupa di manutenzione.
Con una gestione “smart” delle informazioni si aiuteranno sia i manutentori a individuare l’ora del giorno meno trafficata per intervenire nella riparazione senza provocare ingorghi, sia il cittadino in movimento che si comporterà di conseguenza, scegliendo un itinerario alternativo.
Negli ultimi cinque anni Cisco ha sviluppato esperienze e progetti d’ampio respiro in aree chiave dell’Internet of Everything: comunità intelligenti, energia intelligente, settore manifatturiero.
Il primo settore, quello delle Smart & Connected Communities, è forse il più affascinante, con città e comunità che integrano fra loro sistemi, servizi e processi di vario tipo, dall’education all’energia, dalla mobilità all’intrattenimento, dai servizi per la persona e la salute all’amministrazione pubblica. Oltre mille sono già i progetti nel mondo avviati da Cisco, tra cui la strategica partnership tecnologica per sviluppare nel sito di Expo Milano 2015 la Digital Smart City del futuro prossimo venturo (scopri di più).
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La Rete del futuro
L’Internet of Everything è un’evoluzione e radicalizzazione dei trend già noti alle aziende: consumerizzazione dell’IT guidata dalla connettività e dalla mobilità in ogni momento e con qualsiasi device. Solo ieri eravamo nella cosiddetta Networked Economy, mentre il contesto attuale ci permette di assaporare un’esperienza relazionale immersiva attraverso la Rete, grazie ai social network, collaborazione e accesso senza limiti di tempo e spazio tramite Mobile.
Ma è solo il primo passo.
Tali richieste generano un’evoluzione delle architetture tecnologiche per assicurare sicurezza, flessibilità, rapidità e scalabilità di nuovi modelli operativi. Inoltre bisogna considerare la gestione della complessità, generata dalla connessione di sensori e modelli di comunicazione intelligente da macchina a macchina.
La Rete rivestirà dunque un ruolo fondamentale, dovendo operare in modo autonomo, aperto e interconnesso.
Cisco sta dunque lavorando alla Rete del futuro: più sicura, agile e sensibile al contesto; in grado di trasferire all’utente le corrette policy di accesso a informazione e applicazioni; consapevole di se stessa per configurarsi, ottimizzarsi, ripararsi e proteggersi in modo automatico; in grado di amministrare domande massive di dinamicità, automazione e gestibilità dei modelli di cloud; assicurare la scalabilità di calcolo, storage, networking; integrare programmabilità, applicazioni aperte, funzioni di analisi in grado di trasformare dati grezzi in informazioni pronte all’uso.
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Cisco vede infine nella Rete, come supporto dell’IoE, un ruolo unificante, perché capace di creare relazioni strettissime tra le cinque priorità di un’azienda: core business che comprende anche soluzioni globali per sicurezza e mobilità; collaboration; cloud e virtualizzazione nei data center; video; architetture per la trasformazione del business.