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Cloud nelle PMI: trend e nuova offerta Telecom Italia

di Alessandro Longo

Pubblicato 24 Maggio 2013
Aggiornato 2 Giugno 2015 13:44

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Telecom Italia spiega a PMI.it i nuovi trend di utilizzo del Cloud nelle nostre imprese e anticipa le nuove offerte, sempre più incentrate sui servizi completi a prezzi ridotti.

Le PMI italiane stanno adottando il Cloud soprattutto per condividere informazioni con la forza vendita e lungo la filiera che lavora un progetto (edilizio, manifatturiero…), per consentire l’accesso di dati e servizi a distanza tra attori eterogenei. Sono queste le nuove tendenze rilevate da Telecom Italia, uno dei protagonisti del mercato cloud, che le cavalcherà con la sua nuova offerta.

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Ne ha parlato in esclusiva a PMI.it Enrico Trovati, a capo del Marketing Business, a cui abbiamo chiesto di fotografare per noi il mercato cloud nazionale  dal suo punto di osservazione privilegiato, per cercare di capire se davvero la PMI guarda oggi al Cloud con occhi nuovi, dopo anni di approccio prudente.

Si può confermare l’inversione di tendenza?

Senza grandi strappi, devo dire che l’attenzione è sempre più viva. Il trend più nuovo e intrigante è che le aziende italiane cominciano a vedere il Cloud non solo come un modo per risparmiare ma anche come un mezzo per aumentare l’efficienza del business. Lo confermano alcune ricerche che abbiamo commissionato.

Questo riguarda anche le PMI?

Sì, con una differenza. Le grandi aziende sono tutte intenzionate a usare il Cloud, almeno in piccola parte, se non lo fanno già. Questa tecnologia è presente invece nel 22% delle aziende con meno di 500 dipendenti e una quota significativa delle altre si dichiara poco interessata. Ma l’adozione è in crescita.

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Quante PMI usano i vostri servizi cloud?

Diverse decine di migliaia. Con una crescita del 30-40% annuale.

Come usano il Cloud le PMI italiane?

Soprattutto per storage, servizi web per la comunicazione, mail server e collaboration, messaggistica, video conference. Ma anche per applicazioni web, per esempio un sito accessibile a tutti i collaboratori. In generale, per i nuovi bisogni informatici la PMI preferisce il cloud.

E quali sono i nuovi bisogni?

In prevalenza la gestione della forza vendita in mobilità. Ma, più in generale, quando devono accedere in modo ubiquo a informazioni. Quindi non mettono in Cloud la propria contabilità, quella preferiscono tenerla all’interno. Invece lo stato del magazzino, il catalogo, l’ambiente di collaboration con l’avanzamento dei progetti sono informazioni che devono essere accessibili anche all’esterno, alla forza vendita, a clienti, fornitori… E le PMI preferiscono farlo via Cloud.

Facciamo qualche esempio…

Una PMI, di cui non possiamo fare il nome, fornisce impianti a produttori di cavi in giro per il mondo. Usa un sistema di Collaboration in the Cloud per consentire a tutti gli attori di lavorare assieme: il committente, i fornitori e il proprio personale; sia a quelli che stanno in casa madre  sia a quelli in trasferta presso lo stabilimento in Indonesia dove si sta svolgendo il lavoro. In questi ambienti collaborano su uno stesso documento, usano servizi presence, chat, video conference.

Le faccio un altro esempio. Molte PMI fanno videconferenze via tablet per mettere in relazione gli ingegneri con gli operai che fanno collaudi di impianti. L’impresa milanese che deve fare un impianto manifatturiero a Bari ha ingegneri a Milano e gli operai a Bari.

Ora, sappiamo che quando un’azienda deve fare un collaudo deve fronteggiare tanti imprevisti. La soluzione? L’ingegnere fa una video conferenza dal pc in ufficio e l’operaio dal tablet sul posto: condividono il disegno del progetto; l’operaio dice “non riesco a montare questo pezzo” e lo circoletta su un disegno che appare a entrambi gli interlocutori, poi gira il tablet e fa vedere in diretta quello che accade.

E’ una pratica sempre più comune, alla portata di tutti.

Lo fa anche mia moglie, architetto di interni e digiuna di tecnologia. Un’anta di un armadio è venuta male? La fa vedere via tablet a chi l’ha montata, che quindi torna e la rifà. È la natura della problematica a fare emergere l’utilità del Cloud.

Mia moglie va in cantiere e magari trova l’imbianchino ma non il responsabile degli impianti idraulici. Non può aspettare di averli tutti lì sul posto, di qui il bisogno della collaborazione a distanza. Ma come farla in modo efficiente, senza generare equivoci, lungaggini, per intendersi al volo? Con il Cloud è possibile, in tempo reale e con gli strumenti giusti. Se qualcosa non quadra, fa una foto e la mette nell’area di collaboration.

Non ci sono equivoci perché la comunicazione è in tempo reale, tutti vedono la stessa cosa, affrontano il problema assieme. È. l’ideale quindi quando ci sono gruppi di lavoro eterogenei, presenti in posti diversi, e che devono collaborare a distanza.

Tipicamente è questo lo scenario che sta spingendo le PMI italiane verso il Cloud: condivisione di informazioni nella forza vendita o in filiere di operai e professionisti.

Come state facendo evolvere l’offerta per intercettare questo bisogno specifico di Cloud nelle PMI italiane?

L’anno scorso e quest’anno stiamo focalizzando molto l’attenzione non solo sulle componenti tecniche – gli oggetti d’informatica virtualizzati sulla Nuvola – ma anche sugli applicativi: video conferenza, videosorveglianza, servizi per la gestione dei dati in termini di CRM (Custome Relationship Management). In parole semplici, li illustriamo alla clientela non come “hai comprato un pezzo di ferro che però sta sulla rete”, ma come servizi pratici.

Questo è il modo in cui vendete il Cloud. Ma anche la vostra offerta sta cambiando?

Sì, perché non offriamo più solo l’equivalente Cloud della tecnologia, ma stiamo costruendo servizi completi. Vogliono fare videosorveglianza? L’unico oggetto fisico è le videocamere che mandiamo e installiamo, poi tutto l’ambiente applicativo per gestire il servizio è operato da noi in the cloud. L’utente via web stabilisce gli orari delle registrazioni, può rivederle, impostare allarmi in base a eventi (se una porta si apre negli orari sbagliati).

Entro i prossimi dodici mesi cosa prevedete accadrà? Cosa farete?

Introdurremo certo altre offerte, ma stiamo investendo soprattutto sulla modalità di contatto con il cliente e di vendita. Questi servizi sono molto apprezzati da aziende che hanno già un’attitudine all’uso di internet.

La videosorveglianza è banale ma richiede un minimo di dimestichezza con una pagina web…la stessa che serve per prenotare un volo online. Allora più che arricchire l’offerta stiamo cercando di rendere i servizi sempre più immediati da usare e acquistabili al 100% via Internet.

Le do una piccola anticipazione di un servizio che lanceremo a giugno, una piattaforma per le connessioni Wi-Fi degli esercenti. Il proprietario del bar riceverà solo uno scatolotto da alimentare, poi potrà impostare tutto via Web, sul nostro servizio. La durata della navigazione gratuita (i clienti devono prima aver consumato o iscriversi alla pagina Facebook del locale).
Da lì può creare anche la pagina web di ingresso, che può fare come vuole. Può anche usarla per pubblicizzare il prossimo evento nel locale, un proprio prodotto o quello di uno sponsor.

A che prezzo offrirete questo nuovo servizio Wi-Fi?

Per poche decine di euro al mese. E’ questo sempre il range di spesa per i servizi cloud rivolti alle PMI.