Affidabilità, semplicità d’uso, costo abbordabile, sicurezza: sono le caratteristiche che un servizio cloud pensato per le PMI deve avere secondo Gabriele Prati, A.D. di Pradac Informatica, che ha da poco presentato sul mercato Fully, sistema operativo cloud per piccole imprese e Pubblica Amministrazione.
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Il tutto, inserito in un mercato delicato, che da una parte vede il boom dei servizi cloud al quale le imprese dovranno presto adeguarsi, e dall’altra una crisi che si prolunga a rappresenta un freno agli investimenti.
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L’intervista di PMI.it a Gabriele Prati parte proprio da qui.
Chi offre servizi tecnologici alle imprese, spiega il manager, deve fare i conti con la crisi: uno sforzo che viene premiato è «proporre un investimento per far fronte alla crisi con tecnologia a basso costo». Quindi open source, accessibile a tutti, con costi di operatività limitata. Caratteristica importante: è l’azienda, il cliente, che decide quanto vuole spendere. E attenzione, «open source non è sinonimo di prodotto scadente, anzi è utilizzato per la maggiore anche dalle multinazionali».
Altre richieste delle PMI: avere un facile accesso a prodotti non conosciuti e garanzia di affidabilità. Una cosa importante è «non stravolgere l’ambiente di lavoro», lasciarlo il più possibile simile all’attuale, e cercare di rendere l’utente autonomo sin dall’inizio. Quindi applicativi di facile utilizzo, immediato avvio, unico accesso per tutti gli applicativi. Bisogna essere «orientati verso l’utente, proponendo soluzioni e prodotti integrati con ciò che già l’azienda utilizza».
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Fra l’altro, nel caso delle PMI spesso l’utilizzatore è il socio aziendale, quindi c’è un’unica figura di riferimento che ha bene presente le esigenze dell’azienda a 360 gradi.
In genere, spiega Prati, c’è da parte delle PMI un atteggiamento di grande interesse, «anche per software che pensavamo meno conosciuti».
Fra le richieste peculiari che sono giunte dalle piccole e medie imprese, quella di soluzioni che consentano la condivisione fra più aziende, una sorta di office automation sinergica per lavorare facilmente con altre imprese ad esempio in una rete d’impresa. Altro esempio, un’azienda del settore calzaturiero che invece aveva l’esigenza di condividere documenti per un progetto interno con la casa madre. Segnalate esperienze interessanti anche in ambito ospedaliero.
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Per quanto riguarda nel dettaglio Fully, ovvero la soluzione cloud di Pradac, l’ad sottolinea la «semplicità d’uso», per cui si può iniziare subito a lavorare ed è garantita l’interoperabilità a 360 gradi. Fully è di fatto un contenitore di applicazioni, interamente online, con software proprietari o pubblici. Il prodotto si rivolge all’utilizzatore finale ma anche a produttori, che non hanno ancora soluzioni orientate al cloud da vendere ai propri clienti.
Fully graficamente si presenta come un desktop, ma è completamente online: in Italia, è di fatto l’unico contenitore cloud completamente online.
Particolari sforzi sono stati fatti per la sicurezza. C’è un metodo esclusivo per la protezione dei file, lo sharding.
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La sicurezza viene garantita su tre fattori: il dato viene spezzettato (tramite lo sharding) e conservato in punti diversi della nuvola. In questo modo, i documenti risultano inutilizzabili da chiunque, solo l’utente può recuperarli in forma aggregata). Ci sono poi una serie di meccanismi di ridondanza dei dati, affidati a Amazon e Aruba, che garantiscono percentuali di affidabilità molto alte. Insomma, per dirla in parole semplici, è difficile perdere un file.