Se si mira davvero all’innovazione e alla crescita delle imprese italiane c’è bisogno di strumenti concreti, ma anche e soprattutto di una loro attenta pianificazione. Ancor più quando si tratta di innovazione tecnologica e di Agenda digitale.
Non è una novità: a fine 2011, durante gli stati generali dell’innovazione e il meeting degli innovatori, era stata rimarcata l’esigenza di stilare una roadmap, che delineasse le linee guida da seguire per rendere l’innovazione un progetto concreto e partecipato da tutti i settori della società e per far ripartire l’economia delle piccole e grandi aziende italiane.
Ad occuparsene per il governo Monti è il Ministro Profumo, che ha confermato l’intenzione di sostenere lo sviluppo tecnologico del Paese, come voluto dalla Unione Europea, attraverso l’Agenda digitale italiana: uno strumento di politica industriale dalle grandi potenzialità. I progetti strategici di innovazione tecnologica italiani sono anche all’attenzione del Ministro per lo Sviluppo Economico Passera: i due dicasteri dovranno lavorare insieme perché si intende dare priorità al versante dei servizi nei settori Sanità, Mobilità, Ambiente, Turismo, Cultura, Istruzione.
Non solo: prima di tutto bisogna sviluppare le infrastrutture abilitanti, il vero punto cruciale per le aziende italiane che aspettano da anni un cambio di scenario nel Paese.
L’AgCom ha suggerito al Governo Monti un’Agenda Digitale che focalizzi sulla digitalizzazione del Paese, da inserire subito inserita nel Decreto Liberalizzazioni.
L’investimento nell’economia digitale potrebbe essere salvifico per le imprese italiane perché darebbe impulso all’economia nazionale: le proposte passano da un dettagliato programma sulla gestione dello spettro radio alla promozione delle reti TLC di nuova generazione, fino all’incentivazione della circolazione dei contenuti digitali e alla maggior cura verso la preparazione degli Italiani alle nuove tecnologie.
L’Agcom ritiene prioritario lo sviluppo dell’e-Commerce, delle transazioni telematiche e in particolare dell’NFC, il noto sistema di micro-pagamenti in mobilità tramite smartphone.
Alcuni vedono nel Piano Eurosud le premesse per la futura Agenda Digitale Italiana, anche se il piano proposto da Tremonti era specifico per lo sviluppo straordinario del Mezzogiorno mediante una revisione strategica dei fondi europei destinati alle regioni del Sud (fondi strutturali comunitari).
I contenuti sottoposti alla consultazione pubblica riguardano lo sviluppo della banda larga (fibra ottica e mobile con l’LTE) e la costruzione di datacenter per consentire alla pubblica amministrazione di lavorare in cloud computing (uso e fornitura di servizi via internet).
Prioritario è anche l’open data: il principio già accolto in Europa per cui le pubbliche amministrazioni devono essere totalmente trasparenti nei confronti del cittadino. Infine il Ministro Profumo vuole sviluppare anche l’idea delle smart city, per risolvere i problemi urbani e metropolitani mediante idee, tecnologie e applicazioni.
Per approfondire i punti che caratterizzeranno la futura innovazione in Italia è disponibile il documento Progetto Strategico Agenda Digitale Italiana messo a punto dal Ministero per lo sviluppo Economico, a disposizione di tutti gli operatori pubblici e privati per possano commentarlo e valutarlo ma anche orientare le proprie scelte anche di business sulla base dei piani del governo.