In azienda si trovano in genere più sistemi di rete con diverse funzioni: trasmissione dati, comunicazioni wireless, telefonia, videosorveglianza, sicurezza e controllo degli accessi, oltre ai sistemi di condizionamento e di illuminazione. Tali sistemi sono tradizionalmente di tipo legacy, ossia basati su architetture proprietarie, operano separatamente e sono molto difficili da integrare fra loro. Ciò porta inevitabilmente ad inefficienze e a duplicazioni delle risorse.
È in corso un processo graduale di transizione verso sistemi integrati che permettono alle reti dati e di telefonia, ai sistemi di sicurezza e di automazione d’ufficio di dialogare fra loro. Oggi si tende ad avere un unico sistema di cablaggio di rete, con un unico approccio standardizzato, adatto ad ogni tipo di trasmissione di segnali, indipendente dai singoli protocolli di comunicazione adottati, e comune a tutti i sottosistemi presenti in un edificio.
Questa tendenza è sotto gli occhi di tutti, con la diffusione dei sistemi voice e video over IP o la centralizzazione della gestione dei sistemi di illuminazione e di condizionamento, che migliora l’efficienza energetica degli edifici ottimizzando i consumi. Secondo la società di analisi IDC, i soli sistemi VoIP riguarderanno nell’Europa Occidentale un giro d’affari di 2,25 miliardi di dollari entro il 2011, a fronte di un CAGR di oltre il 63 %. In Italia, come è stato segnalato più volte da pmi.it, il VoIP sta prendendo piede anche nelle aziende, e ha raggiunto il 17 % dei minuti di traffico telefonico business.
Secondo una ricerca condotta l’anno scorso dall’Università Bocconi in collaborazione con Italtel e Cisco Italia, il VoIP si è diffuso nel nostro Paese nel 16,8% delle imprese con più di 10 addetti; il 50% di queste ultime intende addirittura sostituire integralmente il sistema di telefonia tradizionale. L’indagine ha riguardato un campione di 1.360 imprese attive in settori eterogenei (commercio, finanza, industria, pubblica amministrazione, sanità e servizi).
La transizione verso le architetture di rete IP sta avvenendo inizialmente con l’adozione di architetture ibride multiservizio ad alte prestazioni, che connettono fra loro i sistemi di rete tradizionalmente isolati, per approdare, in un secondo momento, a un’unica rete IP integrata, che usa la tecnologia Ethernet e il protocollo internet per il trasporto dei dati e dei segnali. Una rete di tipo "all-IP" richiede un’infrastruttura di cablaggio unificata e robusta, che fa uso tipicamente di cavi Categoria 6 o superiori in modo da supportare in modo ottimale le varie topologie di traffico dati.
Un simile approccio, basato su standard aperti ed interoperabili fra loro, garantisce la connettività di tutti gli apparecchi e dei sistemi elettronici presenti in azienda e ne consente il controllo e il monitoraggio in tempo reale, anche da remoto. Un’architettura di rete all-IP consente di gestire in modo centralizzato tutte le risorse IT in un’azienda, migliorando in questo modo la produttività e la mobilità degli utenti, la sicurezza fisica e logica, riducendo l’impatto ambientale grazie a un uso più razionale delle risorse IT e dell’energia, e abbattendo i costi operativi.
L’approccio IP e la videosorveglianza
In futuro le reti all-IP miglioreranno non solo la trasmissione dati e i servizi di telefonia, ma anche la comunicazione fra i sistemi di sicurezza e di automazione degli edifici. Si stanno infatti diffondendo i sistemi di videosorveglianza su IP; gli analisti prevedono una crescita del 60 % nel corso di quest’anno del mercato ad essi relativo. Le videocamere IP, con risoluzione da 2 a 5 megapixel, stanno sostituendo le tradizionali videocamere analogiche di tipo VGA, imponendo dei requisiti di banda superiori: da 15 a 55 Mbps contro i 2 – 5 Mbps delle videocamere analogiche. Il controllo degli accessi su IP e il voice over IP per contro hanno un impatto ridotto in termini di requisiti di banda.
L’approccio IP esteso ai sistemi di sicurezza, di videosorveglianza e di automazione degli edifici offre numerosi vantaggi.
Figura 1: La strada verso l’azienda IP
Per prima cosa consente di risparmiare sui costi per il cablaggio anche del 10 % – 20 %, riduce i costi per la manodopera, consentendo di usare lo stesso cavo per più servizi, come la trasmissione di voce, dati, video, di segnali e dell’alimentazione elettrica. Il sistema di distribuzione dei cavi è così più razionalizzato, e richiede costi e spazi inferiori per le canalizzazioni. L’infrastruttura IP centralizzata consente inoltre di razionalizzare l’uso degli apparecchi utilizzando al meglio le porte disponibili e, poiché si basa su una struttura di tipo plug & play, la rete IP permette di effettuare modifiche ai servizi erogati in ufficio in modo rapido, sicuro e senza interruzione delle attività produttive.
Tutti i servizi possono naturalmente essere controllati in modalità remota per la gestione ordinaria e per la ricerca dei guasti e l’architettura IP è aperta, flessibile e scalabile: questo minimizza i rischi di obsolescenza, preserva gli investimenti sul lungo termine e riduce i costi operativi e di manutenzione durante il ciclo di vita dell’edificio.
Questo consente di ottenere un risparmio sui costi operativi e di manutenzione annuali anche del 25 – 40 %. Si tratta di un vantaggio molto importante se si considera che il total cost of ownership di questi sistemi è legato in larga misura ai costi di manutenzione. Ad esempio, da una stima dell’ASHRAE (American Society for Heating, Refrigeration and Air Conditioning Engineers) emerge che il costo complessivo dei sistemi di condizionamento è costituito solo per l’11% dal costo iniziale, e per almeno il 50 % dagli oneri di manutenzione.
La struttura centralizzata delle reti IP inoltre offre un grado elevato di sicurezza, in termini sia di controllo degli accessi, sia di continuità del servizio.