La capacità di lavorare e di accedere alla propria casella email quando si è fuori ufficio o in viaggio è diventato un requisito irrinunciabile per le aziende. Secondo la società di analisi IDC, entro il 2009 ci saranno nel mondo oltre 450 milioni di mobile worker; il 75 % delle aziende assisterà ad un aumento dei volumi di affari di tipo mobile. Già oggi, negli Stati Uniti e in Europa oggi il 41% dei lavoratori passa almeno il 20% del proprio tempo fuori ufficio.
Attualmente esistono nel mondo oltre 3,3 miliardi di persone dotate di telefono cellulare, di cui solo il 2 % (pari a 66 milioni) usa servizi di email mobile; si tratta in gran parte di caselle email aziendali. Il loro numero tuttavia cresce con un tasso del 30 % annuo. Secondo la società di analisi Datamonitor, esistono all’incirca 650 milioni di caselle email aziendali, di cui almeno il 35 % potrebbe essere reso mobile. Datamonitor stima che entro il 2009 il mercato mondiale complessivo relativo alle email mobili aziendali triplicherà rispetto ai livelli del 2005. Il 2008 in particolare sarà anche l’anno del Mobile 2.0 e della diffusione dei servizi mobili e del social networking dal cellulare. Frost and Sullivan prevede che il mercato complessivo relativo alle email mobili passerà da 1,86 miliardi di euro nel 2007 a 6,65 miliardi di euro nel 2012.
Figura 1: Il numero di mobile worker negli ultimi anni
La connettività mobile è uno strumento indispensabile per la competitività sia delle grandi aziende, sia delle PMI. La possibilità di gestire la propria casella di posta elettronica e di essere costantemente aggiornati tramite il proprio smartphone, mentre si è fuori ufficio o si viaggia, migliora la flessibilità e l’efficienza dei lavoratori e permette di prendere decisioni più velocemente in azienda. Questi vantaggi si traducono in considerevoli risparmi per le aziende e in una maggiore produttività dei lavoratori
Gli strumenti per l’accesso remoto alla rete aziendale, come il dial-up o, più di recente, le tecnologie VPN (Virtual Private Networking) come IPSec (IP Security) e SSL (Secure Sockets Layer), sono disponibili alle aziende ormai da tempo. In passato è stato però difficile garantire l’accesso in tempo reale alle email, ad internet ed ai dati aziendali in mobilità. Controllare la posta elettronica da un normale cellulare infatti non è molto semplice, a meno che non si adottino soluzioni ad hoc per la mobile email.
Le ragioni per cui l’adozione dell’email mobile è stata frenata in passato sono essenzialmente l’alto costo, la complessità di installazione del servizio, la mancanza di un livello sufficiente di sicurezza; la natura proprietaria delle tecnologie e la mancanza di standard. Un altro aspetto importante riguarda la disponibilità dei driver, i quali devono supportare un grande numero di modelli di smartphone in commercio. Il problema della mancanza degli standard è stato, almeno in parte, risolto attraverso la diffusione delle tecnologie push-email.
La tecnologia push-mail
La push-email è diventata ormai uno strumento indispensabile per chi lavora, ed una funzione che non può mancare negli smartphone. Il concetto di push-email comporta che, da qualsiasi server arrivi un’email, essa sia visualizzabile, sotto forma di intestazione o di messaggio completo, direttamente su uno smartphone o su un palmare senza che l’utente debba fisicamente selezionare una funzione per scaricare le email. Molti smartphone in commercio incorporano funzioni in grado di raccogliere automaticamente le email, dopo appena pochi secondi da quando è inviata, o ad intervalli regolari programmabili dall’utente.
La tecnologia push-email è relativamente matura. La possibilità di spedire, ma soprattutto di ricevere su terminali mobili e-mail in tempo reale è data dall’uso di un server dedicato, grazie al quale le email in arrivo sono istantaneamente trasferite (da qui il termine push) dall’MDA (Mail Delivery Agent, anche chiamato mail server) al MUA (Mail User Agent), anche chiamato client mail; in sostanza, il terminale mobile.
I server dedicati sono realmente in grado di offrire servizi push-email, che permettono di ricevere le email nel giro di pochi secondi dal loro arrivo. Altri sistemi, definiti come push-email, ma che a rigore non lo sono, si appoggiano semplicemente a delle caselle email di tipo POP3 e IMAP, le quali vengono controllate in genere ogni 10 – 15 minuti, prima di inviare le email allo smartphone.
Figura 2: Nella push-email l’aspetto cruciale è
la sincronizzazione con il server
Gli smartphone abilitati per la mobile email sono dotati di tastiera Qwerty, che rende molto comodo e semplice digitare i messaggi, e sono in genere dotati di un sistema operativo Palm, Microsoft Mobile, Symbian o Java, come nel caso dei popolarissimi Blackberry.
Per un sistema di push-email la sincronizzazione dei dati con il server costituisce un aspetto cruciale. Occorre infatti garantire che due insiemi di dati, quelli presenti sul server aziendale e quelli memorizzati sullo smartphone, siano modificati in modo coerente per risultare identici nel tempo e per evitare possibili conflitti.