Entrata nella storia dell’informatica per i risultati ottenuti nelle vendite delle apparecchiature hardware, i router prima di tutto, Cisco da tempo reclama una maggiore visibilità anche sul proprio impegno come sviluppatore. Come più volte ribadito infatti, il sistema operativo CiscoIOS alla base di tutte le apparecchiature con marchio della casa di San Josè, frutto dei propri centri di sviluppo, ha importanza almeno pari alla componente hardware.
La rivendicazione dell’azienda che sempre meno volentieri si identifica nel ruolo di router company che le è stato assegnato dal mercato, assume particolare importanza in un momento come quello attuale, dove il grande impegno rivolto nel corso degli anni nei confronti della convergenza sta cominciando a dare i suoi frutti. In questo contesto la società californiana intende affermarsi a pieno diritto come partner affidabile per una soluzione completa, dove la componente applicativa gioca quindi un ruolo fondamentale. "Negli ultimi mesi abbiamo attuato una serie di cambiamenti organizzativi mirati a creare una piattaforma di servizi derivati ai software di rete, in modo da favorire la gestione nel suo complesso – spiega Danilo Ciscato, direttore business development e marketing dell’azienda -. In questo modo contiamo anche di favorire l’integrazione con gli elementi di terze parti".
Figura 1: Cisco Unified Communications 500
Con queste premesse Cisco si è lanciata alla conquista delle piccole e delle medie imprese presentando prodotti di comunicazione integrata adatti alle realtà con un numero limitato di dipendenti.
Dal VoIP alla unified communication
Superata l’euforia generale che ha caratterizzato il primo periodo di diffusione del VoIP, successivamente ne sono emerse le reali potenzialità non tanto per telefonate a basso costo, quanto come elemento cruciale in una strategia di unified communication in grado di rivoluzionare e rendere più efficiente l’attività aziendale. Fattore non trascurabile, con evidenti benefici suo conti.
È questo il nodo centrale della strategia Cisco che intende, supportare i potenziali clienti, aziende di tutte le dimensioni ma, per le caratteristiche dell’offerta più recente, soprattutto nell’ambito PMI, a sfruttare meglio e con la massima sicurezza le potenzialità di una gestione razionale di tutti gli attuali canali di comunicazione che si appoggiano a una rete dati. Partendo dalla considerazione che aumenta progressivamente il numero di utenti sulla rete e delle applicazioni che questi utilizzano, Cisco intende spostare il problema non tanto da come limitare i dispositivi di accesso utilizzati dagli utenti (una battaglia considerata persa in partenza), ma piuttosto su come rendere sicuro l’utilizzo di qualsiasi strumento, hardware e software, inclusi quelli personali.
Ai telefoni IP, alle applicazioni di instant messaging e accesso remoto si vanno quindi ad aggiungere i telefoni cellulari personali, i software di social networking, gli smartphone, ecc. Ciascuno con esigenze di gestione e sistemi operativi potenzialmente diversi. "I dipendenti non devono limitarsi a dover o poter usare gli strumenti – afferma Gianluca Ferrè, business development manager unified communications di Cisco -, ma devono essere messi nella condizione di poter collaborare". Per quanto semplice da descrivere, tradurre in pratica questo messaggio non è per niente facile, a causa prima di tutto della varietà e variabilità degli elementi da prendere in considerazione. Per questo serve un ‘cuore’ della Rete indipendente da tutti gli altri livelli hardware e software, capace di dialogare con ogni possibile componente. "È la struttura che deve adeguarsi a quanto si trova all’esterno", sottolinea Ferrè.
Un’offerta a misura di PMI
L’intera strategia di Cisco viene riassunta in un’offerta che strizza l’occhio in modo particolare alle piccole e medie aziende. In particolare, Smart Business Communications System è la soluzione concepita per luoghi di lavoro con un numero di utenti compreso tra 4 e 48. Ruota intorno a un dispositivo integrato capace di racchiudere all’interno di un unico chassis praticamente tutto ciò di cui può aver bisogno un’attività di queste dimensioni in tema di servizi di rete, dalla connettività fissa a quella mobile, dal router al firewall, il supporto VoIP, ecc. "UC500 è pensato espressamente per chi non può contare su personale specializzato – spiega Ferrè -. Inoltre, integra le funzionalità di unified communication con i più diffusi programmi di posta e di office automation".
Il tutto si va a completare con quello che nell’ottica Cisco è la dimostrazione evidente dell’attenzione che l’azienda rivolge al mondo applicativo. A quasi un anno di distanza dall’annuncio dell’acquisizione, l’offerta WebEx viene ormai considerata completamente integrata. "Il modello SaaS (software as a service, in pratica l’evoluzione degli ASP, ndr) di WebEx è risultato complementare all’offerta tradizionale di Cisco – afferma Ferrè -. Fino a oggi si è pensato all’integrazione e oggi finalmente si possono vedere i primi risultati". In pratica, con un investimento decisamente contenuto, legato a un canone, e all’unico prezzo di un piccolo eventuale potenziamento dell’infrastruttura di rete (dove naturalmente entra in gioco l’offerta hardware Cisco) l’azienda può contare su una serie di servizi remoti in grado di assecondare ogni esigenza di comunicazione, sia interna sia esterna. Rapporti tra dipendenti e filiali prima di tutto, ma anche la forza vendite, i partner commerciali e addirittura i rapporti personali degli utenti.
La convinzione di riuscire a individuare con sempre maggiore difficoltà il confine tra uso professionale e personale di diverse applicazioni e la difficoltà di mantenere comunque il controllo, hanno indotto a unificare il tutto, in modo da gestire anche meglio la sicurezza. "Dal nostro punto di vista, nel panorama attuale non esiste più una distinzione tra area Internet e intranet – spiega Ferrè -. Per questo ci siamo mossi in modo da unificare le due aree e grazie a WebEx siamo riusciti a introdurre una importante componente di flessibilità che permette a un’azienda di aprirsi senza affrontare investimenti gravosi e correre pericoli".
A sostegno della nuove strategie Cisco, i dati Gartner, in base ai quali la domanda di Software as a service passerà dal 5% stimato nel 2005 al 25% entro il 2010.