Sistemi biometrici: un mercato in forte espansione
Secondo l’International Biometric Group, il mercato complessivo dell’identificazione biometrica crescerà da 1,2 miliardi di dollari del 2004 a 4,6 miliardi di dollari entro quest’anno, fino a 5,7 miliardi di dollari nel 2010, con un CAGR (Compound Annual Growth Rate) del 40 %.
Figura 2: Il mercato dei sistemi biometrici
2007 – 2012 (International Biometric Group)
Fra tutti i tipi di sistemi di autenticazione biometrici, quelli basati sull’acquisizione delle impronte digitali o AFIS (Automated Fingerprint Identification System) sono i più facili da realizzare e da incorporare in PC, laptop e terminali portatili.
Per questo motivo sono anche i più diffusi: rappresenteranno il 44 % del mercato complessivo delle soluzioni biometriche entro il 2009. Seguono le tecniche di riconoscimento facciale con il 19 % e quelle di riconoscimento dell’iride, che totalizzeranno 250 milioni di dollari entro il 2008.
Anche i sistemi multibiometrici, che combinano più sistemi di acquisizione biometrica diversi in un unico terminale, emergeranno nel giro dei prossimi anni.
Secondo una stima compiuta dalla società di analisi Frost & Sullivan, il mercato dei sensori di impronte digitali dovrebbe letteralmente esplodere, crescendo di un fattore 100, da 4,3 milioni di unità e 41 milioni di dollari nel 2004 a 545 milioni di unità vendute e 1,8 miliardi di dollari nel 2011.
Il mercato dei lettori di impronte digitali crescerà da 344 milioni di dollari nel 2004 a 1,56 miliardi di dollari nel 2009 con un CAGR del 35,3 %.
Figura 3: Le principali tecniche di identificazione biometrica
(International Biometric Group)
In passato la rilevazione delle impronte digitali era utilizzata per lo più dagli organi di polizia nell’ambito di indagini penali. Oggi trova applicazione nei settori più disparati, dal controllo degli accessi fisici a luoghi e ad edifici o logici alle reti aziendali, alla rilevazione delle presenze in azienda, alle transazioni mobili (e-commerce ed m-commerce), alla protezione di terminali e di dispositivi di storage portatili (come laptop, PDA, smartphone, chiavi USB e hard disk portatili).
È anche usata per abilitare la raccolta di informazioni, attraverso un terminale, sui processi produttivi all’interno di una azienda, come ad esempio i dati sul personale, sui macchinari in funzione, sullo stato del magazzino o sulla qualità dei prodotti, i quali sono registrati e inviati al sistema ERP dell’azienda.