Efficienza IT: chiave per la competitività delle PMI

di Angela Rossoni

Pubblicato 10 Novembre 2011
Aggiornato 6 Febbraio 2012 14:40

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Disporre di un'infrastruttura IT efficiente ed allineata con gli obiettivi aziendali garantisce alle aziende efficienza, controllo dei costi e dei consumi

Il ruolo delle infrastrutture IT è cambiato considerevolmente nel corso degli anni, acquistando sempre più importanza all’interno delle aziende. Il costo in continuo calo dell’hardware e l’aumento costante della produttività del software hanno reso possibili una miriade di applicazioni e di servizi che sono ormai diventati parte della struttura aziendale.

L’onnipresenza dell’IT nelle attività aziendali comporta una serie di conseguenze. Innanzitutto, il ruolo dell’IT ha subito un’evoluzione da una semplice struttura di supporto all’azienda ad un’infrastruttura che fornisce servizi essenziali per la gestione efficiente dell’azienda stessa. Questo ruolo è cruciale soprattutto nei periodi di crisi, in cui i manager IT cercano di massimizzare l’efficienza dei processi e delle infrastrutture aziendali, allo scopo di ottenere maggiori prestazioni e di migliorare la qualità dei servizi pur contenendo i costi, gli sprechi e gli investimenti necessari.

Dai risultati del Business Efficiency Epson Report, una ricerca sul tema dell’efficienza nelle aziende dell’Unione Europea, commissionata da Epson presentata in occasione dello Smau, lo scorso Ottobre, emerge come le aziende europee sprechino ogni anno ben 60 miliardi di euro a causa di una gestione aziendale inefficiente, di cui 8 miliardi solo in Italia. A fronte di un aumento dell’efficienza pari al 5%, i ricavi crescerebbero del 4% circa, pari a 31 miliardi di euro nel nostro Paese (pari alla metà della recente manovra finanziaria) e ben 300 miliardi in Europa.

A questo scopo, le aziende più efficienti rivolgono una grande attenzione alla riduzione dei costi, al monitoraggio degli sprechi e al miglioramento dei sistemi informatici esistenti. Dove sono già state introdotte, le politiche di efficienza aziendale hanno contribuito a una riduzione media del 3% delle spese aziendali, e grazie all’adozione delle nuove tecnologie IT è possibile diminuire ulteriormente gli sprechi, aumentando al contempo l’efficienza e riducendo l’impatto ambientale.

L’efficienza IT è cruciale

Disporre di un’infrastruttura IT con caratteristiche e prestazioni ottimali migliora la produttività del personale, riduce i costi operativi, migliora la qualità dei processi aziendali e aiuta nell’acquisizione e nella ritenzione dei clienti. A questo scopo, da un lato i manager IT cercano di massimizzare l’efficienza propria infrastruttura IT. L’efficienza dell’IT e facile da misurare e da quantificare in termini di costi e di ritorno dell’investimento. Dato che i costi per l’IT sono molto visibili e facili da calcolare e da confrontare, molte aziende li misurano in termini di percentuale del fatturato.

Dall’altro lato, i responsabili IT devono rendere l’infrastruttura IT aziendale efficace, ossia tale da rispondere al meglio alle reali esigenze e agli obiettivi aziendali. Anche la funzione IT più efficiente serve a ben poco se non effettua operazioni che sono realmente importanti per l’azienda. L’efficacia IT è difficile da misurare, perché si basa per lo più di parametri qualitativi Le società che continuano a ridurre unilateralmente i costi per l’IT si trovano ben presto a dover gestire un’infrastruttura inefficiente e inefficace, incapace di fornire funzionalità a valore aggiunto e servizi di alto livello e di supportare adeguatamente le attività aziendali.

Perché è necessario migliorare l’efficienza dell’IT

C’è ancora ampio margine di miglioramento per ottimizzare l’efficienza delle infrastrutture IT aziendali, in particolare fra le PMI. Una ricerca commissionata da TeamQuest e condotta da Forrester Consulting fra i responsabili IT di aziende Statunitensi ed Europee fotografa i costi e le inefficienze dell’IT ed evidenzia le azioni possibili che le PMI possono intraprendere per ottimizzare la propria infrastruttura IT, allineandola alle esigenze aziendali.

Gli investimenti per hardware e software rappresentano circa il 20% delle spese sostenute dalle aziende per l’IT, mentre il personale e i servizi esterni richiesti rappresentano il 47% del budget tipico per l’IT. La ragione principale della crescita di quest’ultima voce di spesa si trova nella complessità e nel carattere eterogeneo delle attuali infrastrutture e applicazioni IT. Di conseguenza, per poter gestire piattaforme eterogenee, lo staff IT deve acquisire più abilità e competenze. La complessità crescente delle applicazioni richiede l’intervento di specialisti per risolvere eventuali problemi e per ottimizzare le prestazioni delle soluzioni, e questo fa lievitare ulteriormente i costi per l’IT.

Strategie per ottimizzare l’IT

La standardizzazione delle infrastrutture attraverso il consolidamento e la gestione ottimizzata dei processi consente di semplificare le gestione dell’IT e di ridurre i costi di amministrazione, alimentazione e raffreddamento dei sistemi IT, evitando o correggendo eventuali problemi che possono impattare sulle prestazioni delle soluzioni IT aziendali.

La proliferazione dei server, incoraggiata dal costo decrescente dell’hardware, è ora vista come un grosso ostacolo per l’efficienza IT, e come un grande onere di gestione a carico del personale IT. L’acquisto senza criterio della soluzione hardware per l’applicazione che il server doveva supportare, ha comportato, nel tempo, ad una proliferazione di sistemi operativi, interfacce e requisiti di amministrazione molto eterogenei. Di conseguenza, molti responsabili IT vedono la standardizzazione delle infrastrutture e il consolidamento dei server in un sistema costituito da un numero inferiore di macchine più potenti, come un approccio molto efficace per migliorare l’efficienza IT.

In questo contesto, la virtualizzazione è considerata come un mezzo per ottenere sia il consolidamento, sia la standardizzazione allo stesso tempo. La virtualizzazione ha interessato inizialmente i file server e i server di stampa o in generale le infrastrutture non critiche. Negli ultimi tempi, anche le applicazioni mission-critical sono sempre più spesso virtualizzate su server virtuali. Il consolidamento è inoltre essenziale per ridurre i costi per alimentazione e raffreddamento dei server. Questo aspetto ha ultimamente attirato l’attenzione dei manager IT, a causa dell’aumento dei costi per l’energia. Un altro vantaggio del consolidamento è l’opportunità che offre di sostituire server obsoleti ed energivori con un numero più ridotto di server di ultima generazione ad alta efficienza energetica, riducendo al contempo gli oneri di gestione, le spese per l’energia e l’impatto ambientale dei server.

Un’altra strategia efficace per ottimizzare l’efficienza dell’IT consiste nel migliorare la qualità complessiva dei servizi IT. Questo è in gran parte ottenuto agendo sulle prestazioni e sulla disponibilità delle applicazioni e con l’accurato dimensionamento dell’infrastruttura. Infine, è importante adottare un approccio predittivo anziché reattivo. La differenza di costi fra adottare una misura per prevenire eventuali problemi o per correggere problemi già presenti potrebbe anche essere di due ordini di grandezza. Una strategia opportuna per ottimizzare l’infrastruttura IT basata sul consolidamento e virtualizzazione, sulla massimizzazione della qualità dei servizi e su un approccio predittivo, consente alle aziende non solo di ridurre e di razionalizzare i costi per l’IT, ma anche di incrementare la soddisfazione degli utenti, di aumentare la produttività dello staff, di migliorare il rapporto prestazioni/costi, l’efficienza e l’affidabilità del sistema.