Il prodotto arriva al centro di smistamento, attraverso un sistema di codici viene messo su carrelli e nastri trasportatori intelligenti, che conoscono il percorso per arrivare sugli scaffali in magazzino, poi nel tempo richiesto da chi ha effettuato l’acquisto arriva sul camion del corriere per la spedizione vera e propria, impacchettato in modo sicuro, affidabile e sostenibile (si usano materiali riciclati): è in estrema sintesi la descrizione del sistema di logistica forse più famoso del pianeta, quello di Amazon, che punta sulle PMI italiane con un’offerta completa e diversificata.
E non solo per le vendite sul marketplace digitale, anche per le proprie. I pacchi vengono consegnati in tutto il mondo, utilizzando tool come il servizio di stoccaggio intelligente (Programma Paneuropeo): si invia il proprio catalogo e Amazon organizza i prodotti inviandoli nei vari centri di distribuzione in Europa in base alle proprie statistiche di vendita di quel singolo prodotto.
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Quando il pacco arriva nel magazzino di Castel San Giovanni viene posizionato in un apposito carrello, giallo se immagazzinato in Italia, nero se destinato a un centro europeo. Nel giro di poche ore, i prodotti arrivano sugli scaffali, pronti per essere impacchettati e spediti. Per libri e scarpe ci sono sezioni di magazzino dedicate, gli altri prodotti vengono stoccati casualmente, con l’unico criterio di non mettere vicino scatole troppo simili, per ridurre il più possibile la possibilità di errore.
Ogni scatola ha un codice a barre, ogni scaffale anche. La combinazione dei due codici consente all’operatore di raggiungere ogni singolo prodotto all’interno del magazzino, nel momento in cui deve preparare i carrelli per le spedizioni. Quando il prodotto deve essere spedito, inizia un nuovo percorso sui nastri in uscita, che sempre grazie a un sistema di codici li convogliano verso lo slot del corriere che effettuerà la consegna, con un sistema di smistamento intelligente.
L’azienda organizza periodicamente nel corso dell’anno visite alla propria “fabbrica” logistica di Castel San Giovanni, l’unica in Italia ancora per pochi mesi. In autunno aprono altri due stabilimenti, uno in provincia di Roma, primo in Italia interamente robotizzato (a Passo Corese nel comune di Fara Sabina), l’altro a Vercelli in Piemonte.
In pratica, il colosso di Jeff Bezos, sta ampliando notevolmente la propria presenza in Italia, preparando lo sbarco di Kiwa (questo il nome dei robot di Amazon) e rivolgendosi al panorama produttivo nazionale, caratterizzato da un’alta presenza di PMI, con un sistema di logistica 4.0 (stoccaggio, imballaggio, spedizione, customer service). Si pagano solo i servizi di gestione degli ordini effettivamente eseguiti e lo spazio di stoccaggio utilizzato.
A disposizione ci sono poi i servizi del marketplace di Amazon, che offre e-commerce e strumenti di marketing, advertising, eventi come il Prime Day, dedicato al servizio di consegna in un giorno (quello del 10 luglio ha segnato il record storico di vendite) e il Black Friday (ultima settimana di novembre).
Fra i tanti strumenti anche quello anti-contraffazione, per cui il sistema verifica se ci sono sul marketplace prodotti simili che sfruttano il brand del cliente, plagiandolo. Il programma Affiliate consente di creare sul proprio sito uno store integrato con il marketplace di Amazon. Il customer service di Cagliari risponde infine in cinque lingue, e segue il cliente fino a quando il problema non è stato risolto (compreso nel servizio Logistica di Amazon).
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Qualche numero: la logistica di Amazon nel 2016 ha consegnato più di 2 miliardi di prodotti nel mondo, l’aumento al di fuori degli USA è stato del’80%, oltre il 40% delle imprese italiane che lo utilizzano vendono fuori dall’Italia, i venditori che esportano in Europa sono più che raddoppiati (+ 136%), le esportazioni hanno superato i 250 mln di euro, dai 165 mln del 2015.