Il cloud è una delle tecnologie intorno a cui si muove la rivoluzione digitale e Microsoft è impegnata in un’azione di sensibilizzazione sui valori a cui ancorare la trasformazione in atto, puntando in particolare su fiducia, responsabilità inclusione.
Il suo studio “A cloud for global good“, entro Natale anche in traduzione italiana, analizza i cambiamenti della quarta rivoluzione industriale con le sue sfide, che riguardano anche le imprese, ed oggi più che mai davanti a un bivio con la digitalizzazione dei processi e dei prodotti.
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Il ruolo chiave del cloud (la nuvola informatica che consente la conservazione e gestione di dati sul Web) è sottolineato da Bianca del Genio, Direttore Affari Legali e Istituzionali di Microsoft Italia, e Roberto Camilli, Partner studio legale internazionale Bird & Bird.
Le sfide che abbiamo davanti, secondo il documento, sono di portata epocale. Da una parte le “nuove forme di comunicazione e collaborazione libereranno creatività e innovazione in modo esponenziale”. Dall’altro si ragiona sui risvolti per l’occupazione legati all’automazione dei processi o alla privacy indebolita da un’intrusiva sorveglianza e un’incontrollata raccolta di informazioni personali. Come si vede, al centro del cambiamento c’è la tecnologia e il cloud rappresenta una materia particolarmente delicata, perché riguarda ormai quasi tutto: la nuvola “contiene” dati e tecnologie, rendendoli potenzialmente disponibili in tutto il mondo.
La quarta rivoluzione industriale, dunque, pone una serie di questioni fondamentali, che il lavoro di Microsoft declina cercando di individuare le linee guida per un cloud che sia, come detto, affidabile, responsabile, e inclusivo.
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Le questione della fiducia (trust) e della responsabilità (legata alla gestione dei dati) sono strettamente collegate fra loro: i temi sono la tutela della privacy, individuando il giusto equilibrio fra tutela dei diritti umani e sicurezza pubblica. Il tema riguarda anche le imprese in diversi modi: la prima, e più elementare, riflessione riguarda la scelta del cloud provider, ovvero del fornitore dei servizi.
Dove conserva i dati? A quali policy aderisce? Ma si estende all’intero rapporto con la tecnologia, e con il modo di utilizzarla per affermarsi sul mercato nel rispetto delle leggi. Gli altri punti fondamentali legati alla fiducia discendono dai concetti appena enunciati: creare le condizioni per garantire l’accesso dei governi ai dati qualora necessario, la questione dell’accesso transfrontaliero ai dati, la loro sicurezza, anche attraverso normative internazionali, il contrasto alle frodi tecnologiche e lo sfruttamento dei dati. Sul fronte della fiducia e della responsabilità, dunque, le tematiche fondamentali riguardano lo sviluppo e la sicurezza delle tecnologie e le norme per un corretto andamento del mercato.
Le imprese sono già da qualche anno alle prese con queste tematiche, che devono affrontare nella scelta delle tecnologie su cui puntare per vincere una sfida competitiva che si gioca a livello internazionale. Per quanto riguarda le PMI, a voler schematizzare la questione, c’è da una parte il rischio di restare indietro a causa di dimensioni, piccole e medie, che rendono sempre più difficile la competizione (il nanismo delle imprese italiane è uno degli argomenti dibattuti sul fronte della rivoluzione digitale), dall’altra l’opportunità di poter superare la barriera fisica rappresentata dalla distanza avendo quindi la possibilità di rivolgersi a un mercato mondiale, opportunità fino a pochi anni fa riservata alle sole grandi aziende multinazionali. E’ questa, forse, una delle prime domande che un’azienda deve porsi nel momento in cui decide in che modo affrontare la digitalizzazione, su quali tecnologie puntare, a quali partner affidarsi.
La terza questione fondamentale, legata all’inclusione, secondo Microsoft affronta direttamente il capitolo del supporto alle imprese, puntando sul potenziamento della crescita di tutte le aziende di ogni settore e di qualsiasi dimensione, sul coinvolgimento delle persone con disabilità (le tecnologie sono spesso una risposta che supera la disabilità stessa), e sulla necessità di creare le competenze di nuova generazione.