Digitalizzazione PMI: stato dell’arte in Italia

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Dicembre 2015
Aggiornato 30 Giugno 2016 14:32

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Tecnologie digitali, strumenti, applicazioni e livello di adozione nelle aziende: analisi SDA Bocconi sulla Digitalizzazione delle PMI italiane.

Imprenditori consapevoli delle potenzialità della digitalizzazione ma poco preparati ad integrare la tecnologia nell’organizzazione aziendale, con un conseguente basso livello di adozione di nuovi strumenti: lo rileva l’Osservatorio SDA Bocconi sulla Digital Transformation delle PMI italiane, illustrando gli ultimi dati a SMAU Milano 2015.
L’analisi – che ha preso in considerazione piattaforme di Business Analytics, Mobile, gestione integrata dei clienti, Social Collaboration, Cloud, Security – ha classificato le piccole e medie imprese secondo un tasso medio (digital transformation index) di 4,29 (su una scala da 1 a 7). Scomponendolo, risulta un livello più alto (4.9) di consapevolezza dell’importanza del digitale, uno più basso (3,9) di readiness  e a (3,5) a adozione del digitale.

=> Il punto sullo sviluppo digitale delle PMI italiane

Pro e contro

Le leve per cui gli imprenditori ritengono importante la digitalizzazione delle PMI: al primo posto il miglioramento delle capacità analitiche e decisionali, seguito dagli effetti positivi sul capitale umano in termini di processi operativi e collaborativi, di perfomance e capacità di raggiungere i clienti. All’ultimo posto (dato emblematco), l’innovazione di prodotto e servizio. I freni all’adozione del digitale? Il 45% degli intervistati indica il costo degli investimenti necessari, seguito dalla percezione di un elevato rischio e dalla scarsa familiarità con le tecnologie digitali.

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Il livello di adozione delle singole tecnologie: alto quello di sistemi amministrativi e gestionali tradizionali, dematerializzazione di processi (Document e Content Management), ERP (Enterprise Resource Planning). Gli altri strumenti considerati: sistemi di automazione processi di produzione, sistemi di progettazione tecnica (CAD, CAE), sistemi di produzione dei servizi core business, supply chain management (SCM), automazione rete di vendita (SFA), e CRM (customer relationship management). Sul fronte dei modelli organizzativi emerge come le imprese adottino strategie diverse fra loro: convergenza di IT e Digitale (funzioni del CIO e CDO) oppure netta separazione delle due (Digitale in outsourcing a una società del gruppo, una web agency o altro partner), centralizzazione o  decentralizzazione del Digitale in una Business Unit, co-innovazione (insieme a un partner della filiera).

Applicazioni

  • Business Intelligence e Analytics: analisi dei dati correnti aziendali, dati previsionali, dati storici non strutturati, soluzioni evolute di business, analisi dei dati in tempo reale;
  • Mobile: rendere più flessibile il lavoro dei dipendenti, migliorare i processi delle reti di vendita, automatizzare e geolocalizzare processi di movimentazione;
  • Chatting, Messaging, Presence: tra i dipendenti, verso i fornitori, verso i clienti;
  • Gestione integrata dei clienti: customer database con visione sul cliente a 360 gradi, soluzioni applicative a supporto dei servizi di marketing, vendita, customer service;
  • Content sharing: in azienda, verso la filiera, verso i clienti;
  • Cloud e as- a-service: infrastrutture ICT, software applicativo per i processi aziendali, piattaforme, software per collaboration e office automation;
  • Security: rete aziendale e infrastrutture fisiche, software, device mobili, social.