Prosegue la migrazione di tutte le amministrazioni pubbliche verso SPID: dal 15 novembre non sarà più possibile accedere ai servizi online del Ministero del Lavoro con le credenziali di Cliclavoro, bisognerà necessariamente utilizzare il sistema pubblico di identità digitale.
Per accedere da altri paesi bisognerà invece utilizzare il sistema eIDAS. Per quelli che non vi aderiscono, bisogna fare specifica registrazione al portale.
Le imprese e i lavoratori che utilizzano i servizi online del Ministero (come il deposito dei contratti, le domande di cassa integrazione, le dimissioni) hanno quindi due mesi a mezzo di tempo per adeguarsi, dotandosi delle credenziali uniche.
Tutte le istruzioni si possono trovare sul portale dedicato, raggiungibile dalla home page AgID (Agenzia per l’Italia digitale). La piattaforma riporta anche i link diretti ai provider accreditati per il rilascio delle credenziali.
=> Come ottenere un'identità digitale SPID
Il passaggio a SPID, si colloca all’interno di un più ampio percorso di rinnovamento tecnologico dell’Amministrazione, avviato nel 2008. Il ministero era già pronto a transitare verso un unico sistema di autenticazione nei primi mesi dell’anno, ma l’emergenza COVID-19 ne ha impedito l’avvio previsto a marzo.
INPS apripista
Ricordiamo che fra le altre amministrazioni che stanno completando la migrazione a SPID c’è anche l’istituto nazionale di previdenza, che dal prossimo ottobre non rilascerà più nuovi PIN INPS.
Coloro che hanno già il PIN possono continuare ad usarlo fino alla conclusione della fase transitoria, la cui data deve essere ancora definita. Successivamente, bisognerà necessariamente usare SPID oppure la carta d’identità elettronica (CIE) o ancora la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Ci sono specifiche categorie di persone che non possono però avere SPID, per le quali viene mantenuto il PIN dispositivo INPS: i minori di 18 anni, le persone che non hanno documenti di identità italiana o le persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno.