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Open source per la migrazione al Cloud delle PMI

di Anna Fabi

7 Settembre 2019 10:00

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Il supporto della community aiuta le imprese del mid-market a spostare le applicazioni critiche nel cloud ma, come sempre, è bene partire in piccolo e sperimentare: i consigli di Red Hat.

L’uso di servizi cloud viene sempre più accettato dalle aziende del mid-market, soprattutto in abbinamento all’IT on-premise in ambienti ibridi. Ma i responsabili IT di queste imprese nutrono ancora diverse preoccupazioni, ad esempio i costi operativi alla sicurezza dei dati, dalla disponibilità di supporto tecnico all’efficacia delle applicazioni.

Il modello cloud di elaborazione delle applicazioni, storage e analisi service-based rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui l’IT viene realizzato, gestito, sviluppato e mantenuto. Per aziende sotto i 50/100 dipendenti questo passaggio costituisce una sfida che influisce sull’intera architettura IT, non è il semplice roll-out di una nuova applicazione o un aggiornamento parziale.

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Ed è proprio qui dove il software open source offre la possibilità di mitigare i timori, rivolgendosi all’ampio supporto per piattaforme come Linux che oggi esistono anche per implementazioni enterprise-grade.

L’emergere del cloud computing è stato favorito dall’utilizzo delle piattaforme open source impiegate dalla Nasa e da una vasta gamma di noti player di mercato. E questa sua apertura continua a rappresentare un facile ingresso per le aziende del mid-market che desiderano portare applicazioni e servizi sulla Nuvola.

Una gestione agile e flessibile

Oggi l’open source è un modo per avvalersi di tecnologie supplier-independent per passare a un’infrastruttura agile che trae vantaggio da strumenti di management evoluti ma flessibili.

Ed è proprio il fattore flessibilità che conta per le PMI nel loro viaggio verso il cloud con l’open source. Sappiamo che gli individui scaricano nuove app sui lor smartphone ogni settimana, quindi l’esigenza di offrire agli utenti business lo stesso livello di agilità che hanno i consumatori è possibile solo se la funzione IT si basa su una piattaforma aperta e flessibile.

L’open cloud

Se guardiamo alcuni degli aspetti più evoluti del cloud computing, come la containerizzazione, vediamo che questa tecnologia è ideale per le infrastrutture cloud open source. Le organizzazioni che vogliono essere all’avanguardia devono realizzare nuove proposte che hanno questo DNA – appartenente all’open cloud – e che hanno già dato dimostrazione del loro successo in aziende cloud-native, che hanno fatto dell’agilità e flessibilità derivante da questo approccio il punto di forza per contrastare player con budget IT più cospicui.

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Le aziende del mid-market che stanno ancora valutando da dove partire con il cloud dovrebbero adottare un approccio metodico e sistemico.  Le più caute hanno scelto di migrare un’applicazione per volta o un unico set di applicazioni connesse verso un’infrastruttura cloud-based. Un processo completo di rip-and-replace non è infatti consigliabile, mentre un approccio più prudente permette alle imprese di valutare l’impatto delle nuove tecnologie cloud man a mano che vengono messe online.

Meccanismi operativi

Nella strada verso il cloud tutti sono uguali, e le aziende dovrebbero riconoscere questa opportunità per elevarsi a un livello più alto dal punto di vista del business digitale.  In termini di costi operativi e di meccanismi quotidiani di data throughput, il cloud computing offre vantaggi significativi alle PMI, che possono così proporre nuovi canali web-based a clienti e partner.

A prescindere dal settore verticale in cui si opera, i sistemi web-based sono noti per la loro capacità di generare carichi server non sempre prevedibili. Quando la domanda sale, dunque, l’azienda deve essere in grado di soddisfarla. Un’infrastruttura open cloud-based, per supportare i servizi web-based, fornisce un modo per scalare verso l’alto e verso il basso e per offrire in modo più preciso la quantità di capacità server richiesta in ogni momento.

Anche altre funzioni di data management, compreso il backup and recovery, sono più efficaci perché avvengono in base a service level agreement concordati.

Le PMI che vogliono crescere e sfruttare le tecnologie cloud sanno che i loro volumi di dati aumenteranno inevitabilmente. Connettere nuove applicazioni e dispositivi Internet of Things (IoT) a un business più digitale porta alla creazione dei cosiddetti big data. E i vantaggi da questi offerti possono essere gestiti grazie alle tecnologie cloud open source che forniscono un mezzo per elaborare grandi quantità di dati con semplici modelli di programmazione.

Diventare un business always-on

Le tecnologie open cloud consentono alle PMI di agire e pensare in grande; di conseguenza le aziende che migrano tecnologie esistenti troveranno terreno fertile per lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni cloud-native.

In un mondo che non dorme mai, le imprese devono fornire un servizio always-on. E grazie alla cloud collaboration e ai servizi di automazione, hanno la possibilità di presentare un proprio front end sempre disponibile. Tutto questo grazie a un cloud service provider che gestisce l’infrastruttura IT in modo responsabile nel back end.

Un ulteriore vantaggio del cloud computing deriva dallo spostamento della natura dei costi IT. Un’architettura IT on-premise richiede elevate spese di capitali (capex) e l’hardware deve essere acquistato e mantenuto. Un ambiente IT cloud-based si basa su un più controllabile modello opex, in cui l’hardware viene acquistato e mantenuto dal cloud service provider, e software update, supporto tech e altri servizi di assistenza fanno parte del contratto.

Se la normativa impone che alcuni dati rimangano on premise, la scelta più adatta è un ambiente hybrid on-premise più cloud. L’integrazione tra i dati non sarà un problema se architettata in modo intelligente sin dall’inizio. Passare da un modello capex a uno opex assicura alle PMI la possibilità di testare l’innovazione, scalare verso l’alto se necessario e tornare indietro all’occorrenza.

La bottom line

I timori in termini di compatibilità vengono ancora una volta risolti grazie alla valenza  “open”. Tuttavia, le aziende devono sapere che, spesso, il livello di supporto enterprise non è disponibile, almeno nel dettaglio richiesto. In questo caso, le PMI devono rivolgersi a quei fornitori che offrono un livello di assistenza enterprise-grade ancora superiore.

In ultima analisi, i cloud open source è un vero affare, a prescindere dalle dimensioni dell’organizzazione.

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Articolo di Danilo Maggi, Marketing Manager, Red Hat Italia