Consapevoli dell’importanza del digitale in azienda, i decision maker manager vi allocano sempre più budget. Una recente indagine condotta da Osservatori Digital Transformation Academy e Startup Intelligence, mostra come le imprese si stanno muovendo al momento: nel corso del 2018 si prevede un’accelerazione dell’incremento del budget ICT per oltre un’impresa italiana su tre (36%), con un tasso di crescita fra l’1,8% e l’1,9%. Per quanto riguarda l’innovazione la percentuale di spesa rimane quella del 2017: il 66% del budget totale, percentuale più che buona.
Tra gli elementi a cui è dedicata maggiormente l’attenzione al primo posto si piazzano Big Data e Analytics, con il 43%, al secondo posto la digitalizzazione e la dematerializzazione con il 34%; al terzo il consolidamento applicativo ed ERP con il il 29%, e per finire security e compliance con il 28%. Ma la strada non appare in discesa e le aziende sono consapevoli delle difficoltà che la digitalizzazione comporta. Il 39% delle imprese intervistate indica la necessità di sviluppare strutture, ruoli e capacità di coordinamento per gestire i processi di innovazione come punto più difficile da affrontare. Segue, con il 33%, la difficoltà del comparto HR, e in particolare l’accouting, l’assessment e lo sviluppo di competenza digitali, al terzo posto, con il 29%, la necessità di coinvolgimento e ingaggio dei dipendenti nei processi di innovazione. Segue la definizione di nuovi meccanismi di collaborazione per l’Innovazione con i fornitori tradizionali, per il 27%.
In generale in Italia si nota molta attenzione nei confronti dell’argomento e in particolare l’Open Innovation, che mette in relazione le imprese con ambienti diversi a cui ispirarsi, è visto come approccio ideale anche se ancora non del tutto sfruttato dalle aziende. L’importante è che ci sia, come di fatto è, la consapevolezza dell’importanza di non rimanere fermi, ma di trovare le strade tecnologiche idonee alla propria azienda.