Secondo l’omonimo Osservatorio della School of Managament del Politecnico di Milano, negli ultimi tre anni l’Italia ha condotto innumerevoli sforzi per colmare il gap digitale, ma evidentemente non sono stati sufficienti. Eppure le iniziative sono tante e significative.
Vediamo le principali.
Per prima cosa l’Italia ha redatto un Piano Triennale per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione ed ha impresso un’importante accelerazione sul fronte della banda larga. Rispetto al 2015, la copertura dei servizi di connettività a 30 Mbps è praticamente raddoppiata.
Anche l’utilizzo dell’identità digitale (SPID) è in forte crescendo e i servizi di pagamento PagoPA sono sempre più utilizzati.
L’Italia ha anche iniziato ad utilizzare gli oltre 11 miliardi di euro di risorse europee messe a disposizione da qui al 2020 e nel frattempo è stato anche redatto il Piano Industria 4.0 per digitalizzare le imprese del paese.
Nonostante tutti questi impegni l’Italia è ancora fanalino di coda in Europa. Una situazione che non stupisce, come evidenzia Alessandro Perego, Direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation. L’Italia veniva da un periodo molto critico con un forte gap, che ora si sta riducendo ma che richiede di correre a ritmo sostenuto.
L’Italia deve cogliere pienamente le opportunità offerte dall’innovazione digitale, non solo a livello aziendale ma anche dei singoli cittadini visto che è emerso che le competenze digitali degli italiani sono sotto la media di quelle dei cittadini europei.