Le Next Generation Network, cioè le nuove reti in fibra ottica per la connettività in banda larga ultra veloce, raggiungeranno il 28% degli Italiani entro il 2015, come emerge dal Piano Strategico Banda Ultralarga del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
Purtroppo, la distribuzione delle nuove reti ultra veloci non sarà omogenea su tutto il territorio italiano.
=> Leggi dell’Italia Digitale: al via i progetti innovativi
I più fortunati saranno i cittadini del Nord Italia, più quelli della regione Lazio, che potranno contare sugli investimenti mirati degli operatori privati.
Per quanto riguarda il Centro e il Sud, le reti in fibra ottica verranno realizzate grazie agli investimenti pubblici. Il MISE ha in programma di investire circa 550 milioni in Campania, Basilicata, Molise, Sicilia e Calabria.
Gli operatori inizieranno a coprire con le reti di nuova generazione 378 Comuni definiti come redditizi (aree nere o grigie NGN), dove dunque ci si aspetta un certo ritorno economico.
Per quanto riguarda i restanti 7.714 Comuni italiani (definiti “bianchi”) dovrà intervenire direttamente lo Stato.
Dunque, entro il 2015, le telco private porteranno i loro servizi NGN a circa 17 milioni di cittadini (8,6 milioni di unità immobiliari).
=> Leggi della Banda larga su fibra ottica
Il MISE dal canto suo, si pone l’obiettivo di portare entro il 2015 l’Internet super veloce a circa 4 milioni di cittadini in 179 comuni del Sud Italia. Oltre alle abitazioni, le nuove reti ultra veloci connetteranno uffici, università , aziende, ospedali e tribunali.
Un piano ambizioso, ma tuttavia necessario, sia per l’ammodernamento digitale del nostro Paese e sia per rispettare gli obblighi dell’Agenda Digitale Europea che prevede che l’Italia offra a tutti i cittadini connessioni internet da almeno 30 Mbit entro il 2020.