La quarta generazione è pronta allo sbarco: le ultime novità del mercato degli smartphone negli Stati Uniti sono rappresentate da cellulari 4G, capaci di sfruttare le reti LTE di ultima generazione e di garantire una velocità di trasferimento dati di molto superiore rispetto alla classiche connessioni 3G alle quali siamo abituati: la velocità di download su rete mobile raggiunge 100 Mbps, che diventano 50 Megabit al secondo in upload.
Per il momento le connessioni Long Term Evolution, questo il significato dell’acronimo LTE, sono disponibili quasi esclusivamente negli Stati Uniti: per questo motivo le ultima novità in fatto di smartphone hanno eletto gli USA come loro mercato di elezione. Le maggiori case produttrici hanno presentato dispositivi capaci di sfruttare le reti LTE: si va da HTC, che ha lanciato il Thunderbolt e l’Evo 4G, a Samsung, con il suo Infuse 4G e la versione di quarta generazione del tablet Galaxy Tab. Altre novità sono state proposte e arriveranno a breve sul mercato, come il Motorola Droid Bionic e l’LG Revolution.
L’Europa per il momento resta esclusa da questa corsa alla velocità , con ripercussioni sul business che potranno diventare preoccupanti se si protrarranno per un lungo periodo. La connettività mobile, infatti, rappresenta la vera sfida di questo nuovo decennio, dopo che il precedente ha visto un boom dei dispositivi capaci di connettersi in mobilità . Nel vecchio continente sono partite da tempo le sperimentazioni delle reti LTE di ultima generazione e del WiMAX, la risposta europea, e italiana, alla sfida lanciata dagli Stati Uniti. I risultati però non si vedono ancora oppure sono confinati a piccole nicchie di mercato, come è avvenuto con le proposte business di Telecom Italia per il WiMAX.
Prove tecniche di quarta generazione sono in corso anche per Vodafone. La società sta sperimentando da tempo la possibilità di rendere disponibile la connessione LTE in Italia, dopo aver fatto lo stesso in Germania: nel settembre 2010 Vodafone Germania ha portato le reti di ultima generazione in 1.000 città tedesche ma l’obiettivo è ancora più ambizioso: coprire l’intero Paese entro la fine del 2011.