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I desktop virtuali sostitueranno i comuni computer?

di Filippo Vendrame

Pubblicato 14 Aprile 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:37

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Il Cloud Computing, cioè la possibilità  di accedere alla nostre risorse, dati, programmi e task da remoto – semplificando quindi le infrastrutture delle reti degli uffici e delle aziende – sta vivendo un momento di grande euforia e dinamismo.

Secondo molti analisti ed in particolare secondo Gartner, i “Desktop Virtuali” entro 4-5 anni potrebbero arrivare al 40% del mercato totale del settore Business.

Tra pochi anni dunque la maggior parte delle nostre applicazioni saranno gestite da host remoti e centralizzati a cui potremmo accedere tramite i nostri terminali.
Niente più sofisticati e costosi computer in ufficio o in azienda ma semplici ed economiche macchine che ci serviranno per l’accesso ai server remoti.

Sarà  davvero così? Difficile da dirsi perché se gli analisti di Gartner prevedono un boom impressionante, è anche vero che attualmente nel 2009 solo un misero 1% degli attuali desktop sta usando le soluzioni del Cloud computing.

Inoltre l’attuale crisi economica potrebbe anche rallentare lo sviluppo e l’utilizzo di queste nuove tecnologie.

Va anche detto che la semplificazione e il risparmio che si avrebbero nell’utilizzo del Cloud computing, verrebbero compensati negli investimenti che si dovrebbero fare per l’acquisto dei server da utilizzare come host remoti e nella banda, che servirà  sempre di più per garantire una perfetta efficienza tra host remoti e terminali.

Dunque non è detto che alla fine esista tutta questa convenienza nel migrare ad infrastrutture con gestione remota e centralizzata.