Scuola, gli studenti vorrebbero l’iPad

di Barbara Weisz

12 Settembre 2011 15:15

logo PMI+ logo PMI+
Fra i desiderata dei ragazzi, i tablets e gli smartphone come strumenti didattici. Inizia la scuola per 8 milioni di allievi, proteste e critiche.

La prima bocciatura dell’anno ha come protagonista proprio lei, la scuola. Oggi tornano sui banchi 8 milioni di studenti, i quali però sembra proprio che di motivi per lamentarsi dell’istituzione preposta alla loro istruzione ne abbiano parecchi. La scuola è poco interessante, i metodi sono preistorici, bisognerebbe usare strumenti didattici come smartphone e iPad. Lo rileva un’indagine svolta su 1500 studenti di scuole medie e superiori realizzato dall’associazione no profit Comunicazione Perbene e realizzata attraverso un sondaggio su blog, forum e social network.

Che gli studenti di qualsiasi generazione non amino particolarmente la scuola non è una gran novità. Ma in questo caso le argomentazioni sono dettagliate. I programmi sono poco interessanti per il 67%, bisognerebbe studiare materie più legate all’attualità, 28%, mentre il 52% definisce preistorici i metodi di insegnamento. A pensare che come strumenti didattici bisognerebbe usare gli spartphone e l’iPad è una maggioranza schiacciante del 71%. C’è poi un 56% che vorrebbe una sala ricreativa, magari completa di videogiochi, e al 49% piacerebbe vedere pareti colorate con murales.

Più spazio ad attualità, nuove tecnologie e creatività, insomma, ma anche strutture meno fatiscenti, 62%, e mense meglio fornite, 33%.

Alle critiche dei ragazzi si aggiungono quelle dei genitori sul caro libri, che secondo il Codacons quest’anno è dell’8%. L’Adiconsum denuncia che in più della metà delle classi delle superiori sono stati sforati i tetti di spesa previsti dal ministero.

Ci sono poi le proteste degli studenti delle superiori, che hanno organizzato un flash mob a Roma, contro i tagli, e ne annunciano altri per le prossime settimane in tutta Italia.

E veniamo ai numeri di questo anno scolastico 2011-2012 (che oggi è iniziato in tutte le regioni tranne Abruzzo e Toscana, che cominciano domani e dopo,  Puglia, Sardegna e Sicilia, al via venerdì, Basilicata ed Emilia Romagna, che partono il 19 settembre. Quanto ai tagli, ci sono 900 scuole accorpate (su un totale di 10mila500). Secondo Tuttoscuola, questo comporta una riduzione di organico dirigente scolastico del 30%.

Infine, la novità più grossa dell’anno, che riguarda gli studenti dell’ultimo anno delle superiori. Quest’anno per la prima volta verranno sperimentati anche alla maturità i famosi test Invalsi, ma solo su base volontaria e senza concorrere al voto finale. Si tratta di test che sono uguali per tutti (ma questo alla maturità già avviene) e nei prossimi mesi si capirà meglio in che cosa consistono (probabilmente prove di italiano, matematica, e un’altra materia) Se avranno successo, dall’anno prossimo potrebbero prendere il posto della terza prova scritta.

Sempre quest’anno ci sarà un nuovo test per chi alla maturità prende almeno 80: anche questo preparato dall’Invalsi, e anche questo su base volontaria, per chi vuole fare l’università. In palio ci sono borse di studio da 10mila euro.