Malware: Italia al 3°posto, più colpita la sanità

di Alessandro Vinciarelli

7 Aprile 2011 16:05

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Dall'ultima edizione del Security Threat Report di Symantec emerge come l'Italia sia tra le più bersagliate dai cybercriminali, collocandosi al terzo posto per attacchi informatici. Tra i settori il più colpito è quello della sanità.

Pubblicata la XVI edizione del Security Threat Report di Symantec: gli attacchi informatici sono aumentati nell’ultimo anno in tutto il mondo, arrivando a quota 286 milioni da gennaio a tutto dicembre scorso. Il costo medio per porre rimedio nel caso in cui l’attacco vada a buon fine è stoto calcolato in 7,2 milioni di dollari. Non ne è esente l’Italia, che si colloca al terzo posto nell’area EMEA per diffusione di malware, spam, phishing, Bornet e così via. Un dato che suona stonato se si considera il ritardo infrastrutturale del nostro Paese, che si traduce nel problema ormai storico del digital divide.

Prima del Bel Paese solo Regno Unito e Germania. Dalla penisola arriva il 3% sul totale globale di posta elettronica indesiderata ed il 4% degli host compromessi da attacchi telematici. In più siamo all’ottavo posto per il numero di URL utilizzate dai malintenzionati per estrapolare informazioni personali sugli utenti Internet. In Italia è Roma la città con il maggior numero di bot attivi, con un quinto posto a livello mondiale, a sguire Milano, Cagliari e Arezzo.

Come se tutto questo non bastasse, si registra nel settore sanitario, con il 27% delle violazioni di dati finalizzate soprattutto ai furti d’identità. Sempre in riferimento alla sanità, circa tre quarti di tutto lo spam del 2010 riguardava prodotti farmaceutici.

Continua appunto la diffusione dei furti di identità con un numero medio di 260 mila profili personali vulnerabili ad attacchi degli hacker di questo tipo nel 2010.

La grande diffusione dei dispositivi mobili sta creando un nuovo fenomeno. Buona parte degli attachi si dirigono infatti verso smartphone e simili, in crescita del +42% e 286 milioni nuove minacce. La buona notizia è che questi hanno raggiunto livelli di sicurezza paragonabili a quelli dei computer.

Ma il canale preferito dai cybercriminali resta quello dei social network, dove la crescita è stata del +93%, sfruttatando sopratutto la diffusione dei sistemi utilizzati per abbreviare le URL.

Sulle email si nota una crescente attenzione degli utenti in riferimento ai link sospetti, ma un livello di allerta minore per quanto concerne invece gli allegati.

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Symantec Security Threat Report