A scuola l?innovazione c?è! Ecco i casi eccellenti

di Stefano Pierini

14 Gennaio 2011 09:00

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Un percorso alla ricerca dell?innovazione digitale nella scuola italiana effettuato tra gli esempi eccellenti emersi grazie al progetto "A scuola di innovazione".

Obiettivi

Nel colloquio avuto con il responsabile del progetto, egli ha evidenziato gli obiettivi didattici che si era prefissato e che tutto il lavoro è stato imperniato affinché gli alunni potessero:

  • Apprendere ed utilizzare costrutti logici
  • Acquisire i concetti e simulare semplici processi logici di informatica
  • Imparare attivamente l?educazione musicale e invogliare altri ragazzi ad ascoltarla, magari sotto forma di gioco

A suo parere il valore del gioco, anche a livello musicale, è l?appropriarsi dell?ascolto anche con la riconoscibilità di note suonate al pianoforte.

L?assedio di Padova (1509)

Un gioco realizzato dall?Istituto Professionale “G. Valle” di Padova in collaborazione con il Comune (è strategico rilanciare questa importante e poco considerata offerta scolastica,infatti secondo studi delle associazioni datoriali, ad es. la CGA di Mestre, nonostante la crisi occupazionale, mancano gli addetti ai lavori tecnico-professionali) tramite la supervisione degli insegnanti, prof. Maurizio Zorzi per la parte tecnica e del prof. Angiolo Lenci per la storiografia, con le classi IV e poi V dell?indirizzo di grafica. Un gioco progettato da ragazzi quasi maggiorenni per bambini di 6-13 anni. Un modo anche di pensare “diversamente?, meno a sé data l?età, e con spirito di servizio. Quindi un?esperienza fortemente educativa oltre alle abilità informatiche apprese.

Prodotto

È stato scelto un avvenimento storico che assume valenze di identità e consapevolezza di cittadino. Nel 1509, anno in cui è ambientato il gioco, i cittadini di Padova assieme ai veneziani riusciranno a sconfiggere l?imperatore del Sacro Romano Impero, Massimiliano I, che cinse di assedio per 2 settimane, la città di Padova, ma inutilmente, in considerazione che era stata costruita una cinta muraria protettiva. Tale fatto determinò una diversa concezione del vivere a Padova con una predominanza delle problematiche urbane e l?abbandono del forte legame con l?ambiente rurale.
Un fatto storico che se vissuto mediante la costruzione di un software multimediale per bambini diventa uno strumento di analisi e partecipazione, molto più coinvolgente del mero ascolto o lettura del testo.

Metodologia

La rielaborazione grafica illustra e delinea il percorso storico, le tecniche di guerra,la situazione politica di quella parte d?Italia, attraverso una varia modalità di fruizione didattica (animazioni, questionari, puzzle, con sempre presente nozioni e immagini collegate ha ciò che ancora si può vedere nella città). Come un giornale on-line, il racconto-gioco è ricco di ipertesti, per approfondire e dare un forte valore didattico e di ricerca, sotto la guida dell?insegnante.

Essendo un istituto con sezione di grafica vi è stata molta cura nei particolari, rielaborando originali materiali iconografici quali stemmi, affreschi, libri, e così via. Infatti nella Homepage, accompagnata dai suoni dell?epoca, compare un?iconografia della Padova cinquecentesca, con vari personaggi (soldati, musicisti) tutti connotati da animazione collegata al loro ruolo nel contesto.

Obiettivi

Il team didattico si era posto principalmente di:

  • Stimolare la conoscenza di avvenimenti storici attraverso l?utilizzo di strumenti multimediali, utilizzati essenzialmente per puro divertimento facendo acquisire abilità di progettazione, analisi logiche e consapevolezze delle caratteristiche dei luoghi in cui vivono
  • Rendere operative e traduttive le conoscenze relative alla progettazione grafica e multimediale, realizzando un gioco multimediale che sensibilizzi i bambini di un?età compresa tra i 6 e i 10 anni sulle problematiche relative ad un argomento di storia

Oltre la cura e la precisione dei dati tecnici, il progetto assume un valore pedagogico perché consente ad un ragazzo alla fine del percorso scolastico, di proiettarsi in un suo ruolo di “utilità” agli altri e ciò, ritengo, può essere un buon biglietto da visita nell?approcciarsi ai primi contatti di lavoro, dove vengono valutate le qualità sociali del giovane.