Il liceo classico Giulio Cesare potrebbe essere la prima struttura del territorio della provincia di Roma in cui si avvierà la sperimentazione dell’accesso gratuito ad Internet senza fili nelle aule scolastiche. L’idea è del presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti che, visitando l’istituto dopo alcuni lavori di messa in sicurezza, lo ha ritenuto idoneo per il test.
Inaugurato nel 1936, il Giulio Cesare, con i suoi 1.200 studenti è il più grande liceo classico italiano. La ristrutturazione, finanziata dalla Provincia e costata 650 mila euro, è terminata a settembre. Dopo gli interventi all’edificio e ai suoi interni, resi necessari anche in seguito agli eventi sismici del 2009, sembra proprio che sia giunta la volta delle infrastrutture tecnologiche.
Stando alle parole di Zingaretti, infatti, l’idea non è affatto una boutade del momento: «Abbiamo pensato e avviato il progetto “Provincia WiFi” perché non vogliamo che l’accesso alla rete possa diventare una forma di discriminazione, una sorta di apartheid digitale. Dopo aver fornito il WiFi gratuito nella piazze e nei luoghi pubblici più frequentati del territorio vogliamo partire con la seconda fase, nelle scuole. E il Giulio Cesare sarà la prima».
«Il Giulio Cesare – ha tenuto a sottolineare Zingaretti – è molto di più di una scuola, è un pezzo di Roma e uno dei cuori pulsanti di questa città. È importante investire nella scuola, perché è giusto dare ai giovani gli strumenti formativi adatti per competere nel mondo del lavoro».
In sostanza, nei programmi del presidente della Provincia, c’è l’allargamento del progetto ”
Provincia WiFi” alle scuole. Un progetto, già operativo e molto apprezzato, che consiste nell’installazione in piazze, biblioteche e luoghi di ritrovo del territorio provinciale di apparati wireless per la connessione libera alla Rete. Ma se da un lato l’idea di avere un accesso ad Internet gratuito, senza fili e sempre disponibile anche nelle aule scolastiche potrebbe far pensare ad un valido strumento di aiuto per la didattica (ricerche online in tempo reale), dall’altro potrebbe anche mettere in allarme i docenti davanti ad un nuovo mezzo di comunicazione per le “soffiate” ai compiti in classe o per la distrazione globale.