L’importanza dell’ICT nel sistema dei pagamenti pubblici

di Valentina Sacchetti

4 Agosto 2010 09:00

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L'innovazione tecnologica a supporto dei servizi di pagamento per la Pubblica Amministrazione

Per il raggiungimento di questi obiettivi si presuppone l’avvio di alcune «iniziative guida» che richiedono lo sforzo congiunto di tutte le istituzioni sopranazionali, nazionali e locali; assumendo un ruolo particolare l’innovazione tecnologica e l’ICT, intesa come un complesso interrelato di strumenti, metodologie, criteri e tecniche atte a potenziare le attività di raccolta, trasmissione ed elaborazione dei dati, la creazione e lo sfruttamento delle informazioni necessarie all’assunzione di decisioni nei diversi campi di applicazione. Passando così da un uso dell’ICT ai fini di automazione e controllo dei costi ad una tecnologia che determina l’orientamento all’efficienza e alla qualità dei servizi nella PA.

L’ICT è una componente economica, organizzativa e tecnica indispensabile per gestire il cambiamento, determinando una crescita della produttività e quindi della competitività. Come rilevato dagli organismi internazionali, l’Italia ha una posizione arretrata rispetto ai principali paesi concorrenti sul piano economico, misurata sulla base di specifici indicatori. Mentre in settori come il fisco telematico e il sistema dei pagamenti sia privati che pubblici, nei quali l’innovazione tecnologica è massicciamente presente, è stato prodotto un notevole salto di qualità e di efficienza ampiamente riconosciuti.

Infatti il controllo del flusso del denaro pubblico è un’esigenza imprescindibile degli Stati moderni, in particolare, collegandosi ai principi di trasparenza sull’operato degli enti pubblici, ma detta funzione, comporta una serie di aggravi in capo alle PA, sia di natura organizzativa che economica. Lo sviluppo dell’informatica, da questo punto di vista, ha fornito ai policy makers gli strumenti per ridurne i costi e, più in generale, per migliorare i sistemi di pagamento e di incasso. Nel 2002, il Legislatore ha pertanto previsto, ai fini del controllo, la codificazione di tutti gli incassi, i pagamenti e i dati di competenza economica delle Amministrazioni Pubbliche Italiane, dando base giuridica alla nascita del SIOPE (il sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), per la rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutta la PA. Il SIOPE nasce dalla collaborazione tra la Ragioneria Generale dello Stato, l’ISTAT e la Banca d’Italia, ed è gestito da quest’ultima. La piena attuazione del SIOPE è suscettibile di esplicare effetti di rilievo in ordine alla predisposizione dei conti pubblici, attraverso la rilevazione in tempo reale del fabbisogno delle PA e l’acquisizione delle informazioni necessarie ad una più puntuale predisposizione delle statistiche trimestrali di contabilità nazionale, ai fini della verifica delle regole previste dall’ordinamento UE.

Già nel 2001, comunque, l’informatica entra con forza nel sistema dei pagamenti italiani con l’avvio della sperimentazione del SIPA: il Sistema Informativo dei Pagamenti della PA, che è rivolto alle amministrazioni che si avvalgono della tesoreria statale, permette lo scambio sicuro dei flussi tra le Amministrazioni e la Ragioneria Generale dello Stato (R.G.S.) per quanto riguarda la contabilità ordinaria, e quindi per gli atti di spesa da sottoporre al riscontro e alla verifica di legalità da parte delle Ragionerie competenti. La bontà di questo sistema e la necessità di dar seguito in maniera efficiente agli oneri imposti dal SIOPE, hanno spinto il sistema bancario, in accordo con la Banca d’Italia e il CNIPA, a dar vita al progetto OIL (Ordinativo Informatico Locale) per la predisposizione di regole tecniche e standard per l’emissione dei documenti informatici relativi alla gestione dei servizi di tesoreria e di cassa degli enti del comparto pubblico.