Come accaduto con la PA centrale, anche per quella locale la modernizzazione del servizio di tesoreria e dei servizi di pagamento può rappresentare la chiave di accesso della tecnologia ad altri settori delle amministrazioni, con indubbi benefici dal punto di vista dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione pubblica. Risulta pertanto importante il ruolo che l’innovazione e soprattutto l’ICT hanno avuto nella riforma e modernizzazione della Tesoreria dello Stato e le prospettive che per essa si intravedono grazie al più ampio utilizzo delle reti telematiche.
Secondo l’OCSE, «l’innovazione è la capacità di gestire le conoscenze al fine di generare vantaggi competitivi attraverso la produzione di nuovi beni, processi e sistemi organizzativi». L’argomento ha uno spessore ed una rilevanza specifica all’interno del dibattito di politica economica relativo ai metodi da adottare per uscire dall’attuale crisi. Nel campo della PA, l’innovazione può essere intesa come cambiamento associato alla gestione delle conoscenze organizzative e tecniche, utilizzabili per finalità economiche e orientate verso l’obiettivo dell’efficienza e della qualità dei processi, dei servizi e delle attività che coinvolgono, a qualsiasi livello, l’operatore pubblico. L’innovazione ha un ruolo fondamentale anche nel processo di riforma della PA, poiché le nuove tecnologie e le reti telematiche possono dare un contributo determinante a realizzare un’amministrazione efficiente, innovativa, trasparente e in grado di offrire servizi a livello europeo a imprese e cittadini, in grado di innalzare il livello di competitività del paese.
In questa prospettiva, nel marzo 2000 il Consiglio d’Europa tenutosi a Lisbona fissò per gli Stati membri dell’UE un obiettivo ambizioso: entro il 2010 l’Europa doveva ottenere «un’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile, con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale». Gli obiettivi che si intendevano raggiungere, complice una crisi finanziaria mondiale che ha pochi precedenti nella storia recente, non sono stati realizzati. In Italia, vi è consapevolezza di questa situazione di ritardo; infatti, nella Relazione al Parlamento sullo stato della PA presentata alla fine del 2009 si attribuisce grande importanza ad alcune iniziative come la Posta elettronica certificata (PEC), la fatturazione elettronica, i pagamenti e l’accesso alle pratiche online che consentono notevoli risparmi di costo e che dovrebbero essere disponibili già da quest’anno per tutti i cittadini, per 10000 pa.
Ora la strategia di Lisbona è in fase di rilancio. Dopo che la Commissione Europea ha posto l’accento sul ruolo fondamentale delle telecomunicazioni e della banda larga in termini di investimenti europei, creazione di posti lavoro e crescita economica globale, e a seguito di un periodo di consultazione pubblica con gli Stati membri, le organizzazioni e i cittadini, ha presentato al Consiglio Europeo proposte per l’adozione di una strategia europea fino al 2020. Tra gli obiettivi rilevanti del nuovo Piano rientra quello di «creare valore basando la crescita sulla conoscenza, avendo presente che le opportunità e la coesione sociale aumenteranno in un mondo in cui l’innovazione incide sia sui prodotti che sui processi, sfruttando il potenziale dell’istruzione, della ricerca e dell’economia digitale».