La travolgente crescita della diffusione dei cellulari in Italia rischia di saturare la banda a disposizione per le comunicazioni vocali e per il traffico dati. È questo lo scenario paventato da Corrado Calabrò, nel suo discorso tenuto in occasione della relazione annuale al Parlamento.
«In assenza di interventi, con il tasso attuale di diffusione degli smartphone, la nostra rete mobile rischia il collasso», sono state queste le esatte parole del presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).
In sostanza, la penetrazione dei telefoni cellulari in Italia, che pone il Paese in cima a tutte le classifiche che riguardano la comunicazione vocale mobile, potrebbe diventare la causa di una congestione generale dei canali di trasmissione utilizzati dal sistema italiano.
I numeri sulla diffusione dei telefonini nel nostro paese sono di un cellulare ogni 155 abitanti (+58% tra il 2003 e il 2008). Proprio per scongiurare il collasso, l’AgCom, con vivo apprezzamento della commissaria Kroes, sta portando avanti in Europa e in Italia una politica finalizzata alla liberalizzazione in tempi brevi delle frequenze radio.
«Contiamo di rendere disponibili prima del 2015 ? ha infatti sottolineato Calabrò – circa 300 Mhz da mettere all’asta per la banda larga mobile».
Il rapporto dell’Autorità ha poi confermato l’ulteriore spinta al mercato della telefonia mobile fornito dai ribassi delle tariffe (l’Italia si colloca al primo posto in questa particolare classifica). Il valore espresso dall’Italia è infatti migliore di quello della media della zona euro. Non a caso il settore delle tlc mobili, sempre in Italia, ha tenuto nonostante la crisi.