Si parla di vera e propria rivoluzione digitale anche nel caso dei servizi pubblici per l’occupazione, gestiti da Regioni e Province tramite gli ex uffici di collocamento, oggi Centri per l’Impiego. Ma per monitorare lo stato delle politiche pubbliche per il Lavoro ed evitare i fenomeni di esclusione e marginalizzazione sociale, il legislatore ha individuato una necessità tecnologica irrinunciabile: il conferimento e la condivisione dei dati delle amministrazioni locali, a specifici portali nazionali coordinati dal Ministero del Lavoro. Questo procedimento, in gergo informatico, viene chiamato SIL, Sistema Informativo Lavoro, che raccoglie dati ed informazioni provenienti dalle comunicazioni informatiche degli enti locali decentrati.
Il SIL, tecnicamente, costituisce il sistema nervoso della metodologia informatica finalizzata al conferimento ed alla condivisione dei dati di tutti i protagonisti del mercato del lavoro, che sono i CPI, gli intermediari Privati, utenti in cerca di occupazione ed aziende a caccia di personale. Il primo vagito del SIL si ha a partire dalla metà degli anni 80, anche se la vera e propria struttura organizzativa del Sistema nasce nei primi anni ’90, nel 1995, per l’esattezza. All’epoca i gestori del sistema erano esclusivamente il Ministero del Lavoro e gli Enti di Previdenza. Ci si collegava al nodo nazionale per conferire i dati archiviati. Con le norme sul decentramento amministrativo che conferisce potestà gestionale in materia di politiche attive del Lavoro a Regioni e Province, si creano nodi informatici decentrati, dove gli enti locali archiviano e scambiano le informazioni. Si passa così dal concetto di gestione delle informazioni, al concetto di cooperazione applicativa, dove la PA nazionale ha solo il compito di coordinamento dei nodi provinciali e regionali, che si collegano tra loro attraverso domini web interfacciati da interconnessioni.
In tal modo, una voce di un’altra regione può essere cercata nel portale di una provincia diversa. Questa mole imponente di informazioni deve poi essere correlata ad un portale nazionale, come previsto dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (articolo 15 comma 3). Con la Riforma Biagi, infatti, il SIL subisce una vera e propria trasformazione, perché viene introdotto un altro importante strumento informatico per il conferimento e lo scambio di informazioni sulle aziende e sui lavoratori: la Borsa Nazionale Continua del Lavoro. Un portale dove gli utenti possono registrarsi inserendo dati anagrafici, curriculum e posizione lavorativa ricercata e dove le imprese possono cercare personale. Queste informazioni, mirate all’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, possono essere inserite liberamente ed in maniera trasparente anche dagli intermediari pubblici e privati del mercato del lavoro.