Exalead opera in diversi mercati, sia in Europa che nel mondo. Qual è lo stato dell’arte della domanda della Pubblica Amministrazione?
Il mercato della PA è senza dubbio in fermento, alcuni temi importanti, che già da tempo la fanno da padrone negli Stati Uniti d’America si stanno affermando nelle realizzazioni e nei bisogni della PA Europea e, sorprendentemente, in quella dei paesi poveri oltre che emergenti. La PA italiana mostra di voler utilizzare un approccio sistemico per affrontare i problemi della usability, evidentemente legata al bisogno della democratizzazione di massa e del diritto ‘a sapere’ del cittadino, dell’accessibilità, connessa ai bisogni di equità e trasparenza; e di privacy, problematica legata a doppio filo alla libertà ed alla sicurezza, verso la quale siamo tutti più sensibili. Infine un tema di estrema attualità: l’efficienza e l’ottimizzazione delle risorse.
Se la realtà statunitense ha avuto una grande spinta sia dalla diversa cultura organizzativa della PA che dall’assetto federale dello stato, il progressivo decentramento di poteri, che si sta profilando anche in Italia, e la rinnovata sensibilità verso una gestione il più possibile efficiente dei complessi apparati dello Stato, lasciano ben sperare per il futuro.
In base alla vostra esperienza internazionale, cosa dovrebbe imparare la PA italiana da realtà di altri paesi?
Sicuramente gioverebbe una maggiore reattività decisionale, penso all’adozione di soluzioni che, come Exalead fa con successo da anni, perseguano, in concreto, risparmi enormi nella gestione dello spaventoso patrimonio informativo in carico alla PA, abilitino servizi al cittadino più tempestivi, determino meno errori e meno costi ? a beneficio di tutti ? ottimizzando lo stato di molti processi, anche e soprattutto dei più complessi. È importante anche conoscere i propri cittadini, non è un caso se la nostra soluzione permette di fare una fotografia dei loro comportamenti in tempo reale, utile a ricalibrare modalità e servizi su cui è utile investire.
Come giudica il livello di digitalizzazione della PA italiana?
Se ne sta parlando molto e qualcosa si sta effettivamente muovendo, ma vi è ancora uno scoglio culturale enorme che se viene sormontato si scontra con un’altra realtà: non sempre vi sono gli strumenti adeguati, in grado di valorizzare l’accesso ed il trattamento delle informazioni liberando risorse e generando reale risparmio di tempo, reale sicurezza all’accesso. Ecco perchè Exalead punta moltissimo sulla profilazione degli accessi ai dati, applicando precise policy di sicurezza; vantando parallelamente un’usabilità estrema, eliminando pure il bisogno di sostenere costi e lungaggini per la formazione.
Cosa ostacola e cosa invece potrebbe accelerare il processo di informatizzazione della Pubblica Amministrazione?
La presenza di strumenti di semplice utilizzo, dalle performance elevate e dai bassi costi di manutenzione aiuterebbe molto. Una comprovata sicurezza nella gestione delle risorse sarebbe il turning point. Due barriere dunque da abbattere: l’ostacolo da digital divide ed il timore che le risorse digitalizzate siano in qualche modo più volatili. Sta a noi offrire risposte, come stiamo già facendo. Disegnando soluzioni non intrusive, sicure e robuste.