La nuova piattaforma satellitare è stata presentata ieri a Roma nella sede della Stampa estera. Si tratta di un bouquet di ventisette canali gratutiti, molti dei quali già disponibili con la tecnologia analogica e digitale, che ora saranno finalmente a prova di oscuramento e ricevibili attraverso un decoder e un’antenna parabolica.
Le trasmissioni cominceranno da venerdì 31 luglio e saranno presto in alta definizione. L’antenna dovrà essere orientata verso i classici 13 gradi Est di Eutelsat e il sistema di accesso condizionato sarà il nuovissimo Nagravision 3.
Entro breve, ai sette canali principali, si aggiungeranno quelli di Rai4, Boing, RaiGulp, Iris, RaiNews24, RaiSportPiù, RaiStoria, Mediashopping, Class News, Sat2000 e K2-Kids. Quindi anche importanti emittenti internazionali come Euronews, France 24, BBC World News, TVE International, Canal 24 Horas, Arte, Deutsche Welle, ZDF, ARD ed altre ancora.
«Un passo che ci avvicina all?Europa». Così Luca Balestrieri, durante la conferenza stampa, ha definito TivùSat. E il pensiero del presidente di Tivù, nonché direttore del digitale terrestre Rai, era rivolto naturalmente alle altre piattaforme satellitari gratuite esistenti in Europa: Freesat (Regno Unito); TntSat (Francia); FranSat (Francia); e presto Hispasat (Spagna).
«TivùSat non fa pay tv ? ha subito sgombrato il campo Balestrieri – non include e non includerà tv a pagamento. È una piattaforma complementare del digitale terrestre che aggiunge e arricchisce. Non c?è nessuna concentrazione, non nasce un nuovo operatore. È una semplice intesa, nei fatti accolta dalle istituzioni competenti nazionali. Sarebbe improprio assoggettare TivùSat ad altre procedure»
«Con TivùSat raggiungeremo finalmente tutti, sperando che la cosa giovi al nostro piccolo share». Ad augurarselo è stato il vicepresidente di Telecom Italia Media, Giovanni Stella. «Noi puntiamo soprattutto sull?Iptv», ha però precisato.
A chiarire quale sarà il pubblico di riferimento della nuova piattaforma satellitare è stato infine Alberto Sigismondi, consigliere delegato di Tivù: si tratta di tutta quella popolazione che finora, per motivi orografici, non ha mai ricevuto sulla propria Tv il segnale dei vari canali non a pagamento.