Università e GARR, la fibra si espande

di Lorenzo Gennari

29 Maggio 2009 11:00

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A Firenze la collaborazione tra Comune, Università e gestore della rete telematica ad alta velocità porterà al potenziamento dell'infrastruttura in fibra ottica, allargandone il bacino di utenza

Nel panorama delle infrastrutture di rete italiane c’è chi investe sul futuro. Il futuro è la fibra ottica e chi sta facendo piccoli, ma significativi passi per porre le basi di una Internet di nuova generazione è l’Università italiana, insieme ad altri enti ed istituti scientifici.

A fornire il supporto logistico e infrastrutturale è il Consortium GARR, la comunità degli enti, associazioni e organismi di ricerca che da tempo implementa e gestisce la rete telematica nazionale ad altissima velocità dell’Università e della ricerca, realizzando anche ponti europei e mondiali con le altre reti di pari livello.

L’accordo firmato tra l’Università di Firenze, l’assessorato all’informatica del capoluogo toscano e il Consortium GARR permetterà di stendere nuova fibra e potenziare in modo efficiente l’infrastruttura municipale in fibra ottica. Pertanto si tratta di un piccolo passo, circoscritto alla zona del fiorentino, ma è l’unico vero segnale di innovazione a prova di futuro per quella che domani dovrà, per forza di cose, diventare la tecnologia base di Internet.

Si parla di una capacità pari ad 1 Gigabit al secondo, tutt’ora disponibile sulla fibra ottica e scalabile, ma che riguarda appena l’1,5 per cento della popolazione europea (il 10 per cento di quella mondiale).

Non a caso, sul web è stata lanciata un’iniziativa volta ad incoraggiare la realizzazione della rete FTTH (Fiber To The Home), ovvero la sostituzione completa dell’infrastruttura in rame con quella in fibra, compreso il cosiddetto “ultimo miglio”.

Certo, portare la fibra in casa costà di più, ma consuma molta meno energia ed è la soluzione più lungimirante, dalle prestazioni migliori e che si guasta di meno. Il punto di partenza è quello di abbandonare qualsiasi collegamento con la vecchia infrastruttura di rete e spostarsi su un mezzo tecnologico che non abbia vincoli strutturali, esattamente come sta facendo il mondo scientifico.