Continua il tour della Google car e con essa anche le polemiche. Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, un coro di proteste si leva contro il dispositivo che Google ha messo sulle strade per “catturare” immagini a 360° da inserire su Street view, il nuovo servizio che estende le funzionalità di Google Maps. La vettura, che fornisce immagini dalle strade italiane dallo scorso 29 ottobre, è fornita di un sofisticato sistema di telecamere esalenticolari, che permette di scattare delle immagini panoramiche, rintracciabili poi sul mega “stradario” di Google. Gli utenti sono così in grado di vedere alcune strade delle città e dei paesi del mondo a livello del terreno.
Ma non tutti gli utenti si dichiarano soddisfatti del servizio. Secondo alcuni di essi, la presenza di immagini di abitazioni, vie e piazze metterebbe a rischio la privacy, oltre a fornire materiale “utile” ai malviventi. Tra essi vi sono gli abitanti di Broughton, un paesino situato nella campagne del sud-est britannico, che hanno respinto più volte il servizio Google Street View, a tutela della privacy.
Il passaggio della Google Car è stato letteralmente bloccato da una catena umana formata dagli abitanti del luogo, infastiditi dalla sua presenza. Il motivo scatenante del rifiuto di lasciarsi fotografare ha tuttavia una spiegazione, che va ala di là della semplice violazione della propria privacy. Alcuni cittadini di Broughton ultimamente hanno subito frequenti furti con scasso nel corso dell’ultimo mese. Uno dei ladri recentemente fermati ha confessato di aver utilizzato Google Earth per pianificare i propri colpi.
Google si giustifica spiegando che le sue auto utilizzano semplicemente le strade pubbliche, rispettando la vita privata della gente. Uno dei portavoce della società di Mountain View spiega: «Abbiamo messo a disposizione degli utenti un sistema che permette di formulare facilmente una richiesta di ritiro delle immagini. Nella maggior parte dei casi procediamo alla cancellazione nelle ore successive alla domanda».
Tutt’altro l’atteggiamento in Sicilia. Da qualche settimana, infatti, la Google Car gira tra la città di Palermo, Bagheria e nei paesi dell Conca d’Oro, suscitando l’ammirazione e l’attenzione di chi la incrocia. A febbraio invece era a Ragusa, per le vie dell’antica Ibla. L’auto registra strade e passanti, i cui volti in un secondo momento verranno oscurati. Analoga la procedura per le targhe di automobili e moto. In ogni caso, le foto del capoluogo siciliano non saranno visibili online prima di sei mesi.