È entrata ieri in funzione nella provincia di Torino la rete in fibra ottica, dopo la firma del contratto di concessione fra CSI-Piemonte e Telecom Italia. Sarà infatti quest’ultima ad occuparsi della manutenzione e della gestione di tale infrastruttura, in base alla gara aggiudicata nel 2008. Il progetto, il cui costo ammonta a circa 7 milioni di euro, è stato promosso della Provincia di Torino, nell’ambito del più ampio Programma WI-PIE sviluppato dalla Regione.
L’obiettivo primario, cui la Provincia aspira, è quello di facilitare la nascita di nuovi insediamenti produttivi e di fornire alle aziende locali gli strumenti per rinnovare i propri modelli organizzativi e gestionali, e per incrementare la produttività e la competitività sul mercato.
L’area dotata di fibra ottica è di oltre 430 chilometri, sulla quale è possibile localizzare 124 punti di interesse strategico individuati sul territorio, per un totale di 220 Comuni, 52 dei quali si trovano nel Pinerolese, 11 nel Sangone, 42 nella Stura e 115 nel Canavese.
A definire i vantaggi del progetto è stato anche il Presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta: «L’iniziativa è mirata a contrastare il divario digitale e venire incontro alla domanda di connettività, destinata secondo gli analisti di tutto il mondo a crescere in modo considerevole nei prossimi anni. Un esempio di come la Pubblica Amministrazione possa realmente fornire al mondo imprenditoriale la possibilità di utilizzare le nuove tecnologie per competere con strumenti adeguati sui mercati nazionali e internazionali».
Ma non saranno solo le aziende a beneficiare di questo tipo di iniziative. La Provincia di Torino, infatti, ha in cantiere un progetto dedicato alle scuole medie superiori, per dotarle di un collegamento ultraveloce. In un primo momento, saranno 16 gli istituti che, in fase sperimentale, usufruiranno della fibra ottica. «Oltre al supporto alla didattica – ha aggiunto Saitta – il collegamento alla banda larga favorirà l’accesso alle applicazioni tecnologiche, all’assistenza agli studenti, alla condivisione del patrimonio informativo ed al miglioramento dei rapporti scuola-famiglia».