Anche la Camera dei Deputati sbarca su YouTube. Da oggi infatti è online il nuovo canale, che trasmetterà, collegandosi con l’apposita sezione video del sito della Camera, i lavori dell’aula e delle commissioni, fornendo informazioni su tutte le altre attività parlamentari. Ma non solo. Il canale raccoglie anche i video sulla storia di Palazzo Montecitorio, le mostre che accoglie e gli eventi più significativi che si svolgono al suo interno. Sono presenti, infatti, video che riproducono la visita di Giovanni Paolo II, la più recente visita di Nancy Pelosi e un documento storico dell’Istituto Luce, datato 31 luglio 1947, giorno della votazione in Aula del Trattato di Pace.
Nonostante le critiche e gli allarmi lanciati contro il più grande contenitore di video mondiale, e dopo i canali inaugurati dai singoli ministeri, anche la Camera non ha resistito al fascino di averne uno proprio.
Nella politica internazionale, YouTube aveva ottenuto un grande successo mediatico poichè, a titolo esemplificativo, il tradizionale dibattito tra i candidati alle primarie del Partito Democratico USA si è svolto in televisione in base a domande scelte tra quelle degli utenti di YouTube. Allo stesso modo, RTVE e YouTube si erano alleate per dare la possibilità agli utenti di porre alcune domande ai candidati premier Zapatero e Rajoy.
La politica si espande sul Web, dunque, anche in Italia. D’altra parte, la Camera era già presente sulla tv digitale di Sky, con il canale 555. Molteplici possono essere i risvolti positivi. Lo assicura il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che presenta il nuovo canale attraverso un video messaggio, in cui illustra le motivazioni e i vantaggi dell’utilizzo del nuovo mezzo.
«Alla base dell’iniziativa «la volontà di apertura e trasparenza, per far capire che la Camera non è il concentrato delle negatività ma il luogo in cui si fanno le leggi, una finestra sul mondo, una scommessa all’insegna della trasperenza e della volontà di farci conoscere». E poi si rivolge ai giovani, maggiori “consumatori” di YouTube: «Non è vero che i giovani non amano la politica. È la politica che non si fa conoscere e non si fa capire dai giovani». E lancia una sfida: «Sarebbe bello se tutti i ragazzi cercassero di capire le Istituzioni prima di giudicarle».