In un’amministrazione multilivello come quella italiana, ICAR rappresenta un caso di eccellenza nell’ambito delle Reti interistituzionali. Da un punto di vista normativo, trova il suo fondamento nell’art. 78 comma 1 del C.A.D.: “Le pubbliche amministrazioni nell’ambito della loro autonomia funzionale e gestionale adottano nella progettazione e gestione dei propri sistemi informativi, ivi inclusi gli aspetti organizzativi, soluzioni tecniche compatibili con la cooperazione applicativa con le altre pubbliche amministrazioni, secondo le regole tecniche di cui all’articolo 71, comma 1 bis”.
Come è possibile vedere sul sito, ICAR coinvolge 16 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta) e una Provincia Autonoma (Trento), al fine di definire un modello e attivare un’infrastruttura per l’interoperabilità e la cooperazione applicativa in rete tra i sistemi informativi di diverse PA.
I 4 obiettivi del progetto, con doppia valenza sia sul tema dell’infrastruttura che su quello dei contenuti, sono:
- Realizzare l’infrastruttura di base per l’interoperabilità e la cooperazione applicativa a livello interregionale;
- Gestire strumenti di Service Level Agreement a livello interregionale;
- Realizzare un Sistema Federato interregionale di Autenticazione;
- Sviluppare case-study applicativi ai fini della sperimentazione e della dimostrazione delle funzionalità dell’infrastruttura di interoperabilità e cooperazione applicativa interregionale in ambiti specifici.