Polizia postale: phishing dalla Romania

di Lorenzo Gennari

18 Dicembre 2008 17:00

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A Perugia la Polizia postale esegue sette ordinanze per reato di phishing. Dalla Romania e con sponda in Italia, un'organizzazione criminale di cittadini rumeni aveva preso di mira i clienti di Poste Italiane e di alcuni istituti bancari

Il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’Umbria, coordinato dal Servizio Centrale Polizia delle Comunicazioni ed in collaborazione con il Compartimento di Milano e le Sezioni di Brescia e Massa Carrara, ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare a carico di cittadini rumeni responsabili del reato di phishing.

L’operazione, denominata “Phish&Pay“, è scattata grazie alle numerose segnalazioni sul sito della Polizia postale. L’attività investigativa si è poi avvalsa del contributo di un’onesta cittadina rumena che aveva inconsapevolmente fruito di una ricarica telefonica da parte del gruppo criminale, ma non si era resa conto dell’origine illecita dei fondi utilizzati per effettuarla.

Grazie all’utilizzo di falsi messaggi di posta elettronica recanti grafica e loghi dei siti istituzionali, gli utenti venivano ingannati e portati a rivelare dati personali, come numero di conto corrente, numero di carta di credito, codici di identificazione e password di accesso a strumenti di pagamento online.

Le indagini hanno permesso di accertare che l’associazione in particolare captava i codici ed i pin di conti correnti e carte ricaricabili dei clienti di Poste Italiane e di importanti Istituti bancari. Successivamente prelevava i fondi delle vittime dirottandoli su carte di credito prepagate, attivate con documenti falsi, e ricaricando traffico su sim-card telefoniche intestate a nominativi inesistenti.

La base dell’organizzazione si trova attualmente in Romania pertanto le ricerche verranno attivate attraverso l’ausilio dell’Interpol. La Polizia italiana ha da tempo realizzato il servizio di “denuncia via web di reati telematici”, per favorire la collaborazione tra gli utenti di internet e gli uffici della polizia delle comunicazioni. I primi frutti dell’iniziativa dimostrano una reale e apprezzata considerazione del servizio.