I finanzieri della squadra operativa di Mondovì hanno intercettato sul web diversi utenti che utilizzavano appositi programmi di condivisione informatica, per scambiarsi prodotti cinematografici e musicali, giochi e programmi per PC.
Grazie all’attività di monitoraggio della rete informatica delle provincia, avviata da diverso tempo dalla Guardia di finanza, avvalendosi anche del supporto tecnico della Federazione contro la pirateria musicale di Milano, il nucleo della Gdf addetto a questo tipo di indagini, ha potuto incrociare i dati e le altre coordinate di riferimento (indirizzi IP) per poi identificare un operaio cinquantunenne e sua moglie, casalinga di trentacinque anni, residenti a Carmagnola i quali, all’atto dell’intervento disposto presso il loro domicilio dal magistrato inquirente, sono stati sorpresi a scaricare dalla rete materiale protetto da copyright.
All’interno degli hard disk trovati in casa della coppia e su diversi supporti informatici custoditi in una postazione di lavoro appositamente creata è stata rinvenuta un’ingente mole di dati, pari a oltre 2,2 Terabyte (2.200 Gigabyte), che ha subito fatto pensare a un’attività fraudolenta ben organizzata e protratta nel tempo.
Sono stati perciò sottoposti a sequestro 8 hard disk, un personal computer ed una videoteca composta da 234 tra cd e dvd, muniti di copertine del tutto simili a quelle originali, sui quali erano stati riprodotti noti film, anche molto recenti.
I due sono stati denunciati alla magistratura per violazione della normativa sulla protezione del diritto d’autore e per ricettazione. Durante le indagini sono stati identificate anche altre sei persone, residenti in diverse regioni d’Italia, da ritenersi responsabili delle stesse violazioni, in quanto risultano aver indebitamente acquisito, duplicato e diffuso considerevoli quantitativi di prodotti informatici analoghi a quelli trovati nella casa della coppia.
Il contrasto alla pirateria online è fondamentale per l’adeguato sviluppo dell’offerta legale che in Italia ha raggiunto, negli ultimi otto mesi del 2008, circa il 10 per cento del mercato complessivo, con un importante sviluppo del social networking e del videostreaming.
La normativa vigente in Italia in materia di condivisione illegale di materiale protetto da diritto d’autore prevede una multa fino a 2.000 euro e sanzioni amministrative accessorie che possono anche raggiungere svariati milioni di euro (103 euro di sanzione per ogni file illegale). Nel caso venga ravvisato lo scopo di lucro, oltre alle sanzioni amministrative già citate, l’imputato rischia una pena detentiva fino a tre anni di carcere e una multa fino a 15.000 euro.