Rfid, si diffonde l’uso delle etichette intelligenti

di Marina Mancini

13 Ottobre 2008 09:30

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Il Ministero dello Sviluppo Economico si esprime sulla tecnologia Rfid e Mobile considerandola motore di sviluppo per le imprese italiane

Utilizzano le onde radio per trasmettere le informazioni: sono gli Rfid (Radio Frequency IDentification) nuovi dispositivi che leggono le informazioni identificative di un determinato prodotto registrate su supporti informatici.

Il ministero dello Sviluppo Economico, per bocca del coordinatore generale
Roberto Sambuco, durante il convegno “Tecnologia Rfid and Mobile come motore di sviluppo per le imprese italiane“, patrocinato da Confindustria, ha riconosciuto le potenzialità della tecnologia Rfid, grazie alla quale il cittadino potrà beneficiare di servizi come la tracciabilità degli alimenti, i servizi per la salute, la lotta contro le contraffazioni, ma anche servizi quali la riduzione delle attese alle casse dei supermercati, un’affidabile gestione dei bagagli agli aeroporti, pagamenti automatizzati e molti altri servizi.

Durante il convegno è stata presentata la seconda edizione del libro bianco “Rfid ? Fondamenti di una tecnologia silenziosamente pervasiva“, curato dalla Fondazione Ugo Bordoni, da Assoknowledge e da Tia Tecnologie
Identificazione Automatica.

Mediante il riconoscimento a distanza di oggetti, animali e persone
sfruttando le onde radio, si attiva un sistema di identificazione a
radiofrequenza che è costituito da due elementi principali: un trasponder o tag, e un reader.

Nel tag, l’etichetta elettronica che si appone sull’oggetto,
sono contenute tutte le informazioni relative al prodotto, identificandolo in
modo univoco.

Il reader invece è un dispositivo, fisso o portatile, che legge il tag Rfid e converte le onde radio del tag in un segnale digitale che può essere trasferito su un computer.

Intanto però si discute circa l’eventuale vulnerabilità delle carte MIFARE classic Rdif, le più diffuse con questa nuova tecnologia; il CNIPA segnala infatti che alcuni ricercatori, nell’ultimo anno, pare abbiano pubblicato dei report sulla debolezza di alcuni protocolli di sicurezza utilizzati in ambito Rfid.

E intanto ricerca, sviluppo e sicurezza continuano ad essere al centro dei processi di innovazione.