È stato approvato ieri, dal consiglio dei ministri europei di giustizia e affari interni, il testo della direttiva sull’identificazione e designazione delle infrastrutture critiche europee.
Nel testo, oltre a prendere in considerazione la necessità di migliorare la protezione di tutti quei servizi essenziali per il benessere della popolazione e la crescita del paese, si espongono le misure previste dalla commissione per garantire la corretta funzionalità delle infrastrutture critiche Europee.
L’approvazione della direttiva si pone come atto finale di un percorso normativo intrapreso dal consiglio europeo del giugno 2004 con la richiesta alla commissione della preparazione di una strategia globale per la protezione delle infrastrutture critiche.
Esempi di infrastrutture critiche sono il sistema elettrico ed energetico, le varie reti di comunicazione, le reti e le infrastrutture di trasporto persone e merci (aereo, navale, ferroviario e stradale), il sistema sanitario, i circuiti economico-finanziari, le reti a supporto del Governo, delle Regioni ed enti locali, quelle per la gestione delle emergenze.
Per diverse ragioni (di natura economica, sociale, politica e tecnologica) tali infrastrutture sono diventate sempre più complesse ed interdipendenti e, nonostante ciò abbia permesso il miglioramento della qualità dei servizi erogati ed il contenimento dei costi, tuttavia sono aumentate le vulnerabilità, che rischiano di indurre reali pericoli per il benessere del Paese.
«La Direttiva espone le misure previste dalla Commissione per garantire la corretta funzionalità delle Infrastrutture Critiche Europee, cioè di quelle infrastrutture il cui eventuale malfunzionamento avrebbe come diretta conseguenza un impatto significativo sulla qualità della vita dei cittadini in almeno due Stati Membri dell’Unione Europea», ha spiegato l’ing. Luisa Franchina, che ha rappresentato il Governo Italiano durante l’iter formativo della direttiva.
In particolare, ha detto il prof. Salvatore Tucci, presidente dell’AIIC-Associazione Italiana esperti Infrastrutture Critiche, «la Direttiva indica come settori particolarmente critici, a cui applicare con massima priorità le misure previste nella Direttiva stessa, quelli dell’energia e dei trasporti. L’approvazione della Direttiva testimonia la forte attenzione su questo tema in ambito europeo, sulla scia di quanto è avvenuto già da anni ad esempio negli Stati Uniti».
Secondo l’Ing. Franchina, «la fase di recepimento della direttiva in ambito nazionale costituisce un’occasione importante per la riorganizzazione di un settore che, nel nostro Paese, allo stato attuale non è regolamentato da una disciplina specifica». Ed ha proseguito sottolineando che «l’implementazione, nella realtà italiana, delle azioni derivanti dalla direttiva richiederà che sia definito un organismo cui saranno assegnate varie competenze, dal coordinamento e dall’individuazione delle infrastrutture critiche europee situate sul territorio nazionale, alla verifica dell’esistenza di idonee misure di protezione, senza dimenticare la fondamentale funzione di rappresentatività verso la comunità internazionale».