Oltre la telecamera: progettare sistemi di videosorveglianza

di Aldo Lupi

21 Marzo 2008 09:00

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Il diffondersi anche nelle Pubbliche Amministrazioni di sistemi di videocontrollo pone vari problemi nella loro realizzazione. Ma quali sono gli elementi da prendere in considerazione? Non tutti si possono sottovalutare...
  • sottosistema di elaborazione dati: questo rappresenta il cuore del sistema, cioè il punto in cui le immagini acquisite diventano informazioni fruibili da sistemi intelligenti. Le finalità che ci si pone possono cambiare sensibilmente il prezzo delle componenti elaborative: le tecnologie attuali consentono una miriade di funzioni, dal controllo delle Zone a Traffico Limitato alla rilevazione di oggetti abbandonati, dal conteggio di persone o cose all’identificazione di comportamenti sospetti. Chiaramente, maggiore è l'”intelligenza” delle funzionalità richieste, maggiore è il costo;
  • sottosistema di archiviazione: si tratta di quegli elementi impiegati per la registrazione, la sicurezza e l’accesso ai dati. Anche in questo caso, l’adeguato dimensionamento della struttura di archiviazione è un elemento imprescindibile.

Data la complessità della materia, talvolta capita che i sistemi acquisiti siano carenti in alcuni di questi aspetti. Alcuni esempi:

  • presso un edificio sono state installate delle telecamere per rilevare possibili effrazioni. In fase di progetto non si era pensato di acquistarle con tecnologia ad infrarossi, per cui durante una violazione notturna non è stato possibile riconoscere i trasgressori;
  • presso un edificio era stato installato un sistema di videosorveglianza, ma la rilevazione delle immagini era indiscriminata, anziché attivata da sensori a movimento. Così, quando durante un ponte lungo qualcuno è penetrato nei locali, è stato necessario visionare dettagliatamente 3 giornate di registrazioni;
  • in alcune zone periferiche sono state installate delle telecamere con tanto di unità di elaborazione non collegate alla centrale operativa, di conseguenza è necessario riversare periodicamente le immagini su supporti di memorizzazione esterni;
  • presso una piattaforma ecologica era stato installato un impianto di videosorveglianza per evitare scarichi abusivi. Non essendo presenti gruppi di continuità, a seguito di un piccolo blackout il sistema si spegneva senza segnalazione, col rischio di non riuscire a identificare i potenziali autori di un accesso non consentito.

Per questo motivo, meglio non fare “collage” di componenti, sulla base di cataloghi o semplici ricerche su internet. Nessuno acquista separatamente pistoni e cinghie per montarsi un motore in casa, la stessa cosa vale per un sistema così complesso.

Piuttosto, prima di mettersi a cercare la soluzione più adatta alle proprie necessità, occorre capire quali sono le proprie necessità. Un sistema di videosorveglianza non svolge generiche funzioni di monitoraggio ma ha delle finalità chiare e determinate, come indicato anche dal provvedimento generale relativo emesso dal Garante della Privacy. Pertanto, è indispensabile chiarire obiettivi e finalità prima di passare al progetto vero e proprio.

Una volta capite le proprie esigenze, il confronto è un ottimo supporto decisionale. È molto utile contattare altri Enti che hanno affrontato precedentemente lo stesso problema per capire come lo hanno risolto, chiarendo opportunità e punti critici. Non solo: nel mare delle offerte disponibili, meglio non prendere per oro colato i consigli del singolo venditore e affidarsi, se possibile, a dei consulenti super partes per la progettazione.