Come tutti i Comuni, e con in più la necessità di varare a breve la Carta regionale dei Servizi, anche quello di Milano ha allineato l’anagrafe civile e quella tributaria. Causando alcuni disagi che però, assicurano all’Agenzia delle Entrate, dovrebbero rientrare in brevissimo tempo.
Si può ricevere la notizia per posta o la si può scoprire effettuando una qualsiasi pratica che richiede sia il codice fiscale, sia la carta d’identità: per 70.000 milanesi il codice fiscale cambia. Ciò ha creato file e proteste nelle sedi del Comune di Milano, nonché una lettera al Corriere della Sera. È in effetti il Comune il responsabile, visto che ha allineato l’anagrafe tributaria a quello fiscale.
A molte persone, preoccupate del numero e della rilevanza degli atti (ad esempio assicurativi, bancari e pensionistici) cui è collegato il codice da sempre detenuto, è stato detto che il motivo è che il codice fiscale è ricavato dal loro solo primo nome, non dagli altri che risultano dall’atto di nascita, e che c’è l’opzione di cambiare nome se non si vuole il disagio di dover avvertire INPS, banca, datore di lavoro, notai e altri professionisti del cambiamento, che si teme retroattivo.
Il parere dell’Agenzia delle Entrate
Per renderci conto del problema, la cui percezione è aggravata dallo stato di crescente automatizzazione dei controlli pubblici, siamo andati a chiederne ragione in Agenzia delle Entrate e in Comune, parlando con Guido Isolabella, Caposettore Gestione Tributi all’Agenzia delle Entrate della Lombardia, e con Stefano Pillitteri, Assessore alla Semplificazione del Comune di Milano. Le nostre domande hanno riguardato entità dei disagi, numero di soggetti coinvolti, ragioni informatiche del cambiamento, responsabilità e previsioni per il futuro.
Isolabella ha spiegato che sta arrivando a tutti una lettera dalla Regione con la notifica del cambiamento e che, dall’ultima riunione in cui si è preso atto delle lamentele pervenute, risulta che anche il Comune d’ora in poi preavviserà i cittadini del cambiamento. Un cambiamento dovuto alla necessità di allineare le anagrafi tributaria, da cui dipendono codice fiscale e Carta Regionale dei Servizi, e civile.
Le situazioni che sono emerse sarebbero quelle di chi ha due o tre nomi e avrebbe richiesto il codice fiscale con un nome solo. Si tratta quindi di sanare una situazione in cui le persone non sono conosciute con gli effettivi nomi che hanno. Quanto all’opzione di accettare o rifiutare il cambiamento, «è un’opzione molto virtuale», spiega Isolabella.