I PC a basso costo, pensati per le nazioni in via di sviluppo, verranno ora distribuiti anche tra gli studenti degli Stati Uniti che ne avranno bisogno.
Sono questi i piani per il 2008 del progetto One Laptop Per Child, l’iniziativa che prevede la distribuzione di personal computer tra i bambini e i ragazzi che non possono permettersi di acquistarne uno.
Si tratta di un progetto che ha la sede operativa presso il Massachussetts Institute of Technology (MIT) e il gruppo è formato proprio da docenti provenienti da questo istituto. Dunque, un’iniziativa tutta statunitense che però fino a questo momento non prevedeva di aiutare le persone della sua stessa nazione.
Secondo il presidente dell’ OLPC, Nicholas Negroponte, la decisione iniziale, di non includere gli Stati Uniti tra i Paesi che avrebbero potuto usufruire dell’iniziativa, risiede nel fatto che si tratta di una zona dove la necessità è molto meno sentita rispetto a tanti altri Paesi. Il cambio di tendenza però può essere rintracciato in alcune motivazioni.
In particolare, «per prima cosa, noi stiamo facendo qualcosa di patriottico, e dopotutto ci sono bambini poveri in America», ha affermato Negroponte.
La seconda motivazione, ha aggiunto ancora il presidente, rientra nella necessità di evitare problemi tra la gente, che già in realtà aveva iniziato a far sentire la propria voce. «Avere gli Stati Uniti come unico Paese che non è previsto nell’agenda dell’OLPC rasenta veramente il ridicolo», ha affermato Negroponte.
Naturalmente, non manca l’aspetto puramente educativo: consentire a bambini e ragazzi degli Stati Uniti di comunicare con tutti coloro che si trovano nelle zone in via di sviluppo, per ampliare i loro orizzonti.